Autismo, istituito un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi
E’ stato istituito un tavolo di lavoro sui disturbi dello spettro autistico alla Presidenza del Consiglio su mandato del ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana. Il terzo incontro si svolgerà il 18 luglio è stato istituito un tavolo di lavoro sui disturbi dello spettro autistico alla Presidenza del Consiglio su mandato del ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana. Il terzo incontro si svolgerà il 18 luglio con i rappresentanti della FAND (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), della FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), della Conferenza delle Regoni, dell’Anci ed esponenti dei ministeri della Sanità, del Lavoro e dell’Istruzione.
Questa iniziativa si inserisce in un progetto piò ampio che ingloba anche il tavolo sulla non autosufficienza, sempre incardinato negli uffici di Palazzo Chigi.
Gli obiettivi sono vari: valutare i bisogni che insistono sulle persone con autismo e sulle loro famiglie; analizzare la normativa esistente per fornire delle idee alla parte politica, così da armonizzare la normativa; e, infine, valutare gli interventi e i servizi.
La FAND ha già presentato delle proposte per “avviare un’azione concreta di diffusione dei processi diagnostici precoci, di una presa in carico globale che segua il soggetto autistico per tutto l’arco di vita. Abbiamo l’esigenza- spiega Rino Pagano, presidente della FAND- di disporre di una rete di servizi sanitari specialistici e multidisciplinari di diagnosi e di trattamento che siano accessibili e omogenei su tutto il territorio nazionale. E’, inoltre, indispensabile raccordare e coordinare i diversi ambiti di vita – sanitario, scolastico, educativo e sociale – sia pubblici che privati, unitamente alle famiglie e alle associazioni”.
L’autismo è diventato una vera e propria “emergenza” che investe soprattutto gli adulti gravi”, aggiunge Sabina Savagnone, membro della FAND e presidente dell’Arpa (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Psicosi e l’Autismo), la prima associazione nata in Italia ad occuparsi del tema. “A Roma ci sono molte case famiglia già pronte e predisposte per ospitare gli adulti con autismo- sottolinea- ma non vanno avanti per mancanza di fondi.
Questa sindrome pone problemi per il Dopo di noi e il Dopo scuola, ma esiste un’emergenza anche per i più piccoli. Permane la difficoltà ad arrivare a una diagnosi esatta e a una presa in carico globale. Bisogna puntare sulla formazione degli operatori- ribadisce la presidente dell’Arpa- che non deve essere a senso unico”. La FAND, infatti, si batte per “la libertà di scelta delle famiglie, come stabilisce anche la convenzione Onu. Siano presi in considerazione tutti gli approcci validi per il trattamento dell’autismo e si porti avanti un servizio di ricerca sperimentale che dia spazio anche alle nuove terapie che hanno già i presupposti per diventare scientifiche. Certamente- conclude Savagnone- tutto dovrà essere controllato e validato”.