“Una profondissima quiete” | I ragazzi de La Semente partecipano alla mostra di Francalancia
Un universo incantato che si rivela attraverso una selezione di capolavori provenienti da musei, fondazioni, istituzioni bancarie e collezioni private per riportare all’attenzione del pubblico una delle correnti più poetiche e suggestive dell’arte del Novecento, il Realismo Magico. All’interno di tale movimento trova la sua dimensione più autentica l’opera di Riccardo Francalancia, artista nato in Umbria, ad Assisi.
Proprio ad Assisi, nel centralissimo Palazzo Bonacquisti, dal 18 maggio si può visitare la mostra “Una profondissima quiete. Francalancia e il ritorno alla figura tra de Chirico e Donghi” voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte.
Per l’occasione, anche i ragazzi del centro diurno La Semente di Limiti di Spello si sono recati alla mostra, per apprendere le bellezze dell’arte visiva, disegnare, esprimersi a loro volta attraverso l’arte. Un laboratorio artistico, che pone al centro dell’attività di operatori e ragazzi il messaggio visivo.
A cura di Vittorio Sgarbi, Beatrice Avanzi e Michele Dantini, il percorso espositivo porta per la prima volta in Umbria un progetto articolato che si sofferma sulle tappe artistiche, ma anche umane, degli autori che hanno caratterizzato la pittura italiana degli anni Venti e Trenta e che va, appunto, sotto il nome di “Realismo Magico” – così come venne definito dallo scrittore Massimo Bontempelli in Italia e dal critico Franz Roh in Germania – con uno sguardo interessante sulla pittura del ritorno all’ordine e alla figura.
Tra gli artisti in mostra oltre a Riccardo Francalancia troviamo Giorgio de Chirico, Felice Casorati, Cagnaccio di San Pietro, Antonio Donghi, Francesco Trombadori, Mario ed Edita Broglio, Mario Mafai, Scipione, Corrado Cagli, Mario Tozzi, Gisberto Ceracchini, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Renato Paresce, Fausto Pirandello, Giuseppe Capogrossi, Gianfilippo Usellini e molti altri ancora.