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HomeMate, digitale contro l’autismo. Via al crowdfunding
/0 Commenti/in News /da Alessia ChiriattiPubblichiamo l’articolo di Federica Meta, uscito anche su Corriere Comunicazioni. Buona lettura!
Ideata dalla startup Lorf, in collaborazione con Fabula Onlus e Fifthingenium, la piattaforma punta a migliorare la qualità della vita delle persone autistiche grazie a sistemi di domotica e sensori.
MILANO. Realizzare una piattaforma che integra sistemi di domotica e sensori per migliorare la qualità della vita dei soggetti autistici, incrementandone l’autonomia in un’ottica “dopo di noi”. È l’obiettivo del progetto HomeMate ideato dalla startup milanese Lorf che, oltre a sviluppare iniziative business, ha anche un “cappello” benefit.
Per realizzare il progetto HomeMate, Lorf ha coinvolto Fabula Onlus e scelto il crowdfunding: attualmente su Kickstarter è possibile contribuire alla sua realizzazione. HomeMate punta ad incassare 11.208 in 60 giorni: attualmente a meno di due settimane dall’inizio – fanno sapere dall’azienda – è stato raggiunto il 48% della cifra. “Siamo fiduciosi di raggiungere il target nel periodo stabilito”, dicono a CorCom.
Le risorse serviranno a finanziare il primo step dell’iniziativa che prevede la strutturazione di un team misto di ingegneri –Fifthingenium è partner tecnico – psicologi ed educatori della Onlus Fabula che è capo progetto. “La nostra convinzione – spiegano ancora dall’azienda – è che la figura dell’educatore si stia evolvendo e che, in questo senso, le tecnologie giocheranno un ruolo chiave. Parliamo di professionisti che diventeranno dei life mentor”. Questi educatori 4.0 saranno in grado di capire i bisogni del soggetto autistico e poi “settare” la piattaforma HomeMate per rispondere a quei bisogni e creare le condizioni per l’interazione col mondo circostante, con particolare riferimento all’abitare. L’impatto positivo non riguarderà solo la persona affetta da autismo ma anche la comunità che dovrà sobbarcarsi meno costi per l’assistenza. Si stima che nel 2025, negli Usa, i costi diretti e indiretti per la gestione dell’autismo arriveranno a 1 trilione di dollari, praticamente la metà del debito pubblico tedesco.
I soci di Lorf, a testimonianza dell’impegno della startup sul tema sociale, si impegnano in caso di exit a donare almeno il 5% della plusvalenza che si realizzerebbe e in caso di profitti sempre almeno il 5% degli utili in donazioni a favore di progetti sull’autismo.
Il progetto HomeMate fa il paio con quello “business” loveorfriends. Si tratta di una app che spinge alla socializzazione “reale” con i contatti social: un antidoto alla dipendenza da Facebook & Co. Decidi Who (Chi), Where (dove) e When (quando) e, giocando con il confine fra amore e amicizia, dai appuntamento ai tuoi amici in luoghi legati al mondo del food per scoprire se è Love or Friends. Ma cosa c’entra con l’autismo? “Alla base dell’autismo – ci spiegano dalla startup – c’è proprio la carenza di socializzazione. E dunque una persona con autismo ad alto funzionamento potrebbe trarre innegabili vantaggi dal suo utilizzo”.
Angsa Umbria a Bologna per il convegno “Autismo: non solo bambini”
/0 Commenti/in Seminari e Convegni /da Alessia Chiriatti«Intendiamo richiamare alla società tutta il fatto che l’autismo non riguarda solo i bambini»: è partita da questo assunto, l’ANGSA di Bologna (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), nell’organizzare, su richiesta delle famiglie, il convegno intitolato Autismo, non solo bambini, in programma per il 14 ottobre, a Bologna (Sala Borsa Auditorium Biagi, ore 10-18). Anche Angsa Umbria ha partecipato al convegno: la presidente Paola Carnevali Valentini ha infatti portato la sua esperienza con il racconto del centro diurno La Semente a Limiti di Spello, divenuta poi anche fattoria sociale e distretto rurale.
L’evento nasce dalla collaborazione dell’ANGSA Bologna con Biblio Bologna, con la Biblioteca Sala Borsa e con l’Università del capoluogo emiliano, avvalendosi del patrocinio di quest’ultima, dell’Istituto Scolastico Regionale, dall’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL), del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna. In tal senso porteranno i propri saluti Paolo Zoffoli, presidente della Commissione Sanità Regione Emilia Romagna, Maria Caterina Manca, consigliere comunale di Bologna,oltreché responsabile della Commissione Minori Disabili dell’AUSL e Maurizio Fabbri, vicepresidente della Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione di Bologna.
Ad entrare nel dettaglio del programma è Marialba Corona, presidente dell’ANGSA di Bologna, che ha moderato i lavori insieme alla consigliera dell’Associazione Antonella Pignatari: «Di autismo – spiega Corona – non si muore, c’è chi migliora molto, chi migliora poco e chi peggiora per il sopravvenire delle temute quanto frequenti comorbilità psichiatriche e mediche. Con aderenza alla realtà e senza edulcorazioni, due medici hanno parlato della gestione di queste comorbilità (Rita Di Sarro dell’AUSL di Bologna e Andrea Carnuccio della Fondazione Marino per l’Autismo). Il tema della vita adulta è stato poi trattato a trecentosessanta gradi in ogni sua sfaccettatura, a partire dalla presentazione di uno specifico documento da parte della presidente nazionale ANGSA Benedetta De Martis, per passare all’impegno della scuola negli ultimi anni di superiori per la preparazione alla vita adulta (Graziella Roda dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna). Si passerà quindi a parlare di inserimento lavorativo inclusivo (Francesco Crisafulli e Ingrid Irene Bonsi, educatori professionali) e protetto (Paola Carnevali, presidente dell’ANGSA Umbria e Andrea Tittarelli del Centro Diurno Fattoria Sociale La Semente) e all’educazione indispensabile per evitare la segregazione (Francesca Giovannini, educatrice professionale, Chiara Pezzana, neuropsichiatra infantile ed Elena Malaguti dell’Università di Bologna). Verranno infine illustrate le caratteristiche ottimali delle residenze per adulti con autismo (Giovanni Marino, fondatore e presidente della Fondazione Marino per l’Autismo e Federica Garavini, coordinatrice della Cooperativa Insieme per Crescere): queste ultime sono il risultato di immani sacrifici di genitori che non trovando proposte soddisfacenti nell’esistente, hanno messo tutto il loro patrimonio e tutto il loro impegno per costruire realtà abitative che favorissero al massimo la qualità di vita dei figli. Questo dev’essere dunque da stimolo alle Pubbliche Istituzioni, che devono prendere tali esempi per riprodurli e non per attendere che altri genitori riempiano il vuoto».
Articolo ripreso da Superando.it
Asdeu, un progetto europeo sulle persone adulte con autismo
/0 Commenti/in News /da Alessia ChiriattiÈ decisamente importante l’avvio di un progetto europeo ad ampio respiro, voluto per fornire una migliore comprensione dei diversi tipi di servizi di assistenza e cura disponibili oggi in Europa per gli adulti nello spettro autistico.
Come viene infatti sottolineato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), che si sta rendendo promotore dell’iniziativa per il nostro Paese, «le conoscenze relative ai servizi di assistenza e cura per adulti con autismo e alle capacità della comunità di provvedere a loro sono molto limitate sia nell’Unione Europea che a livello internazionale».
Come base di partenza, quindi, per cercare di ovviare a tale carenza di informazioni, il Progetto ASDEU (Autism Spectrum Disorders in the European Union) – questo il nome dell’iniziativa – ha elaborato innanzitutto un questionario (rigorosamente anonimo), rivolto a tre diverse fasce di destinatari: alle persone adulte con autismo, che potranno in tal modo condividere la loro esperienza personale sui servizi di assistenza e cura per gli adulti; ai membri delle loro famiglie o a persone che se ne prendano cura; ai professionisti che lavorano in genere nell’area dei servizi per gli adulti, inclusi ovviamente i servizi per adulti con autismo.
Si tratta dunque di un numero assai cospicuo di interlocutori potenzialmente coinvolti a vario titolo nell’indagine, e la collaborazione di tutti sarà particolarmente importante, come ricorda Benedetta Demartis, presidente dell’ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), «poiché i risultati – dichiara – verranno utilizzati per preparare un report sulle persone adulte nello spettro autistico da consegnare al Ministero della Salute, consentendo così di porne in piena luce i reali bisogni». (S.B. notizia da Superando.it).
Artistic Autistic – Umbria Social Event. L’autismo incontra l’arte
/0 Commenti/in Eventi, News /da Alessia ChiriattiSensibilizzare il pubblico e la cittadinanza ad una maggiore conoscenza dei disturbi da spettro autistico: è con questa filosofia che nasce la manifestazione “Autistic Artistic – Umbria Social Event”, una due giorni di eventi che si terrà a Foligno e Assisi il 9 e 10 settembre 2017.
Da una riflessione del maestro di musica, Fabio Berellini, direttore dell’Assisi Chamber Orchestra, dopo l’invito a collaborare con un giovane musicista giapponese con sindrome di Asperger, nasce così il cartellone dedicato ad arte, musica, riflessioni, sperimentazioni. Un mondo di suggestioni che ruota attorno all’autismo, per il quale ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus, da sedici anni impegnata nel sostegno alle famiglie di persone affette dalla sindrome dello spettro, ha manifestato il suo interesse e deciso di collaborare attivamente.
La due giorni di eventi si aprirà dunque sabato 9 settembre all’Auditorium di Foligno, alle 17.30, con l’appuntamento, ideato in collaborazione con l’organizzazione nonprofit Vis Fisieo, dal titolo “Shiatsu e disabilità: comunicare attraverso il contatto”. I volontari di Vis Fisieo Umbria hanno infatti proposto un ciclo di incontri con i ragazzi autistici per lavorare principalmente sul contatto corporeo, primo fondamentale dello shiatsu e, allo stesso tempo, spesso fonte di ansia. Nel pomeriggio di sabato 9, i volontari Vis Fisieo proporranno nuovamente mini-trattamenti shiatsu per “giocare” con il contratto corporeo, forma di comunicazione vitale.
In contemporanea, ci sarà l’apertura della mostra mercato dal laboratorio per l’inclusione della Scuola Secondaria di I grado Carducci. L’esperienza nasce per ampliare l’offerta formativa nei confronti di tutti gli alunni. I ragazzi con disabilità lavorano in alcuni momenti della mattinata a vari progetti, aiutati dai docenti specializzati per il sostegno ma anche, e soprattutto, dai loro compagni che, nell’ottica della peer education, svolgono un ruolo di tutor. La vendita delle creazioni nate nel Laboratorio per l’Inclusione finanzia l’acquisto, da parte della scuola, di nuove attrezzature per arricchire ulteriormente le dotazioni didattiche e l’offerta formativa.
A seguire, alle ore 21, si terrà il Concerto con l’Assisi Chamber Orchestra, Ryotaro Takeuchi, violino solista, Fabio Berellini, direttore, e le musiche di Bach, Vivaldi, Beethoven. La Assisi Chamber Orchestra nasce in seno all’Orchestra dell’Accademia Perusina, in particolare dall’esperienza condivisa nel 2015 attraverso l’allestimento e l’esecuzione nelle principali città umbre del Requiem di Mozart. Formata da musicisti professionisti sia studenti che diplomati, provenienti da vari Paesi europei, l’orchestra si propone come prima formazione stabile per la città di Assisi, offrendo i frutti della propria arte sia nel territorio sia in attività concertistiche nazionali ed internazionali. Il repertorio proposto dalla Assisi Chamber Orchestra spazia dai capisaldi della letteratura orchestrale barocca fino alle suggestioni tardo-romantiche, dalle atmosfere classiche fino alle sonorità più moderne e familiari al grande pubblico, sapientemente arrangiate e riorchestrate. L’orchestra è diretta dal M.o Fabio Berellini, pianista del Conservatorio di Musica di Perugia, già direttore dell’Accademia Perusina, insegnante di scuola secondaria di primo grado e docente di Pedagogia Musicale e Didattica della Musica presso la Siena Jazz University.
Il 10 settembre prosegue la programmazione della manifestazione all’insegna dell’arte. Alle ore 10.30, sotto il loggiato della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco, ci sarà l’inaugurazione della mostra “Spettro Artistico”, un’esposizione di opere pittoriche realizzate da giovani artisti del Centro Diurno “La Semente”, a Limiti di Spello, affetti dal disturbo dello spettro autistico.
Alle ore 18.30, si terrà inoltre la tavola rotonda dal titolo “L’abbraccio di Francesco: la scuola incontra la scuola”. Sarà l’occasione per riflettere su autismo e disabilità, nell’ottica dell’amore e dell’accoglienza francescane. L’attore Pino Menzolini introdurrà i lavori con alcune letture ispiratrici. Il dibattito coinvolgerà vari mondi, primo fra tutti quello della scuola, centro vitale per l’inclusione sociale dei ragazzi con disabilità.
Interverranno: la prof.ssa Morena Castellani, dirigente dell’Istituto Comprensivo Foligno 2; la prof.ssa Maria Elisabetta Monacchia, docente di lettere presso l’Istituto Comprensivo di Bastia Umbra; la prof.ssa Annamaria Ninassi, docente di lettere e referente per l’inclusione presso il Liceo Scientifico “Marconi” di Foligno; Marco Chiavini, operatore scolastico; i ragazzi che stanno dando vita al progetto Interact Assisi.
Al termine dell’incontro, apericena con catering “biosolidale” offerto dalla Cooperativa Agricola Sociale “La Semente” di Spello.
Concluderà la due giorni, domenica alle 21, nella splendida cornice della Basilica di San Francesco, il Concerto con Assisi Chamber Orchestra, con Ryotaro Takeuchi.
Gli eventi sono patrocinati da: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Foligno, Comune di Assisi, Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria e Rotary Club Assisi e Foligno.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Cinema autism friendly si può, anche in Italia
/0 Commenti/in Eventi /da Alessia ChiriattiUn cinema a prova di bambini, ragazzi e adulti affetti dalla sindrome dello spettro autistico. Anche in Italia si può, grazie alle iniziative messe in piedi da Angsa e da alcuni operatori del settore cinematografico, come Uci Cinema.
Il cinema autism friendly, per chi non lo sapesse, si caratterizza per: le luci in sala, che non vengono del tutto spente; i suoni leggermente più bassi della normale trasmissione cinematografica; la libertà di movimento in sala durante la proiezione; la possibilità di portare cibo specifico da casa. Il tutto a favore dell’accessibilità. Si tratta quindi di criteri che possono essere ideali per tantissimi bambini e proprio per questo ci si aspetta una partecipazione ampia e condivisa.
Offrire questo tipo di servizi a decine di migliaia di famiglie può diffondere in tutto il Paese modelli di inclusione di straordinaria efficacia e agevolare lo sviluppo di pratiche per l’integrazione sociale nelle comunità di tutto il territorio nazionale. È bene ricordare a tutti che le proiezioni Friendly Autism Screening sono adatte a tutti i bambini perché consentono loro la visione del film in un ambiente libero e aperto, perfetto per i giovanissimi spettatori. Un’occasione, dunque, non solo per trascorrere del piacevole tempo insieme, ma anche per sensibilizzare grandi e piccini sulla questione.
Autismo e scuola, allenare le abilità sociali si può
/0 Commenti/in News /da Alessia ChiriattiRiceviamo e pubblichiamo una nota di Daniela Mariani Cerati:
“Da qualche anno si é individuata la lettura della mente, ossia la capacità di leggere il pensiero altrui, di mettersi nei panni degli altri, come la base della socialità. Si é ipotizzato che questa sia l’abilità di base, presente già in bambini molto piccoli, che manca nei bambini con autismo e che da questa mancanza dipendano le loro difficoltà nell’interazione sociale.
Si é coniato il termine “mind-blindness” che significa cecità mentale. E’ molto importante sapere se si tratta di mancanza totale o di ritardo nell’acquisizione, di deficit parziale che può essere migliorato con l’educazione.
Per dirimere questo quesito hanno fatto ricerche rigorose Marco Valenti e Monica Mazza dell’Università de l’Aquila. Hanno così documentato che la seconda ipotesi é quella vera e che quindi vale la pena esercitare la teoria della mente nei bambini e ragazzi con autismo, come premessa per migliorare le abilità sociali più complesse.
Le loro ricerche sono state pubblicate su una prestigiosa rivista internazionale: il Journal of Autism and Developmental Disorders (JADD).
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/
Per un ampio resoconto della ricerca rimando al sito di Gianluca Nicoletti
I risultati di questa ricerca devono stimolare insegnanti e genitori ad approfittare delle mille occasioni che la vita quotidiana offre per sviluppare la teoria della mente negli allievi con autismo e non solo in loro. Credo che anche in molti allievi normodotati questa abilità sia carente.
Un compagno arriva a scuola con una faccia allegra. Cerchiamo di capire perché? E viceversa.
Se sappiamo che la teoria della mente esiste nei bambini con autismo e pertanto può essere migliorata, l’atteggiamento dell’educatore sarà molto diverso rispetto al pessimismo che si installerebbe se fosse stata documentata una completa cecità mentale e non una semplice miopia”.
‘Allenamente’, catalogo per ragazzi autistici | La cassetta degli attrezzi per la didattica inclusiva
/0 Commenti/in News /da Alessia ChiriattiUno strumento utile per tenere allenata la mente, utile ai ragazzi affetti dalla sindrome dello spettro autistico. Si intitola ‘Allenamente’ ed è il catalogo per la didattica inclusiva. Edito da Perego Libri, potete consultarlo e scaricarlo a questo link:
http://bit.ly/2tNXUHH
Al suo interno: un capitolo su “esplorare e conoscere i propri sensi”, attraverso la luce e il colore, i profumi e i sapori, gli strumenti musicali, i giochi; una sezione dettaglia su “comunicazione e linguaggio”, per districarsi tra suono, voce e parola, con le fiabe, con i concetti. E ancora: troverete all’interno di ‘Allenamente’ un capitolo su le “Abilità sociali”, a proposito dello sviluppo socio-emotivo; una sezione su “Lettura e Scrittura”, con all’interno spiegazioni e dettagli sul pregrafismo, sulla collana Montessori e sui sistemi di apprendimento autocorrettivi; e infine due capitoli sui “Libri”, con le guide e i quaderni operativi, e su “Logica e Matematica”, con approfondimenti su matematica, spazio, tempo, smart games, operazioni, frazioni, decimali e grandi numeri.
Buona lettura!
I luoghi comuni sui disturbi dello Spettro Autistico
/0 Commenti/in News /da Alessia ChiriattiRiprendiamo e pubblichiamo un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa il 16 giugno 2017, a firma di Rosalba Miceli. Buona lettura e grazie per la discussione.
“Il “decalogo dei 10 falsi miti sull’autismo”, elaborato dal neuropsichiatra infantile Stefano Vicari (autore del libro “Nostro figlio è autistico. Guida pratica per genitori dopo la diagnosi”, Erickson, 2016), riassume i principali stereotipi e luoghi comuni sui Disturbi dello Spettro Autistico, ormai ampiamente confutati:
1) l’autismo in un bambino è determinato dallo scarso affetto dei genitori;
2) l’autismo è causato dall’accumulo di materiali pesanti, come il mercurio;
3) con un intervento psicoanalitico si può curare il bambino autistico;
4) ai bambini con autismo servono solo interventi medici;
5) l’autismo passa con la crescita;
6) nessuna terapia è veramente utile: in pratica, non c’è nulla da fare;
7) l’autismo è un disturbo molto raro;
8) un bambino autistico è, in realtà, un genio;
9) se il bambino parla, non può essere autistico;
10) per aiutare un bambino autistico basta l’amore.
In realtà l’autismo è un disturbo del neurosviluppo da non sottovalutare. Se nel 2000 colpiva un bambino su 700, oggi, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo almeno 1 bambino su 160 è affetto da Disturbi dello Spettro Autistico (DSA); verosimilmente, l’incremento dei casi registrati è da ascriversi non solo ad una diagnosi più accurata, ma anche ad un aumento dei possibili fattori di rischio.
La diagnosi d’autismo viene effettuata ancora relativamente tardi, poiché la maggior parte dei bambini riceve una diagnosi dopo i due anni. Tuttavia, le possibilità per un efficace percorso terapeutico e riabilitativo si basano sulla diagnosi precoce, già a partire dal 18° mese, e su interventi frequenti e tempestivi durante le prime fasi dello sviluppo. In accordo alle più recenti evidenze scientifiche, gli interventi mirati ai bisogni di ogni persona con Disturbo dello Spettro Autistico, insieme al coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola, potrebbero migliorare notevolmente l’evoluzione del disturbo e la qualità della vita del bambino e futuro adulto, come pure il carico familiare e il costo assistenziale.
I bambini beneficiari di tali interventi personalizzati presentano dei progressi significativi sul piano cognitivo, emotivo e sociale. Si riscontra, presso i bambini, un’accelerazione del ritmo di sviluppo con una crescita del quoziente d’intelligenza, dei progressi nel linguaggio, un miglioramento dei comportamenti e una diminuzione dei sintomi del disturbo autistico, con un miglior adattamento all’ambiente. Questi progressi sopravvengono in 1 o 2 anni d’intervento precoce e intensivo, e la maggioranza dei bambini presi in carico (73 %) accede ad un linguaggio funzionale alla fine del periodo d’intervento (in generale attorno ai 5 anni). Inoltre, i benefici del trattamento rimangono costanti nel tempo. Secondo alcuni studi entro i 6 anni di età è possibile una uscita dalla diagnosi in una proporzione che varia tra il 3 e il 20%.
Esiste la possibilità di una diagnosi ancora più precoce, soprattutto per i bambini ad alto rischio familiare (fratelli e sorelle minori di bambini che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo)? Un progetto avviato nel 2011 dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riguarda il riconoscimento tempestivo di disturbi dell’età evolutiva, dedicato ai bambini ad alto rischio per autismo, e vede impegnati i reparti di Neurotossicologia e Neuroendocrinologia dell’ISS insieme ad altre unità operative di quattro regioni: Lombardia (Unità operativa IRCCS Medea), Toscana (Stella Maris), Lazio (Bambino Gesù, Campus Biomedico) e Sicilia. Ai bambini ad alto rischio viene somministrato un protocollo di sorveglianza e di valutazione del neurosviluppo nei primi 18 mesi di vita con l’obiettivo di individuare bambini con Disturbo dello Spettro Autistico prima dei due anni e inserirli da subito in un programma di intervento terapeutico personalizzato.
I risultati di una ricerca, condotta su un campione di 59 bambini ad alto rischio, pubblicato su Science Translational Medicine (Vol.9, Issue 393) segnalano la possibilità di una diagnosi ancora più precoce. Scansioni di risonanza magnetica funzionale (fMRI), che permettono di osservare le aree attive nel cervello, in neonati a 6 mesi di età, sono in grado di predire con una buona approssimazione quali di loro in seguito svilupperanno un Disturbo dello Spettro Autistico (11 bambini, tra quelli considerati, hanno ricevuto la diagnosi di autismo a due anni). I bambini esaminati fanno parte dell’Infant Brain Imaging Study (IBIS) che segue lo sviluppo di più di 300 baby sibs (fratelli e sorelle minori di bambini che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo).
Lo studio, guidato da un team della University of North Carolina, parte dall’ipotesi che le anomalie neuroanatomiche e funzionali tipiche dell’autismo si strutturino prima che emergano i sintomi verso il secondo anno di età. I ricercatori hanno analizzato in particolare le connessioni tra le regioni cerebrali più direttamente colpite dai Disturbi dello Spettro Autistico (tra cui quelle che sovraintendono al linguaggio, alle interazioni sociali, ai comportamenti ripetitivi e stereotipati).
Gli autori hanno poi usato tecniche di apprendimento automatico (machine learning) in grado di apprendere a riconoscere delle configurazioni caratteristiche (pattern) nelle immagini di scansioni cerebrali dei soggetti autistici rispetto ad un gruppo di controllo. L’algoritmo ha individuato correttamente 9 degli 11 bambini con autismo, e identificato correttamente tutti quelli che non hanno successivamente sviluppato il disturbo.
Tuttavia, gli studi necessitano di essere replicati su un campione più grande, prima di essere usati a scopo clinico. Ma l’entusiasmo dei ricercatori è grande, poiché si apre la possibilità di una diagnosi veramente precoce nei soggetti a rischio e alla presa a carico ad un’età dove alcuni processi di sviluppo possono ancora venire modificati”.
Autismo, stress e comportamenti problema | Convegno a Monterotondo
/0 Commenti/in Seminari e Convegni /da Alessia ChiriattiI prossimi 7 e 8 Luglio, presso la Biblioteca Comunale “P. Angelani”, in Piazza Don Giovanni Minzoni 2, a Monterotondo (RM), si terrà il convegno dal titolo “Autismo, stress e comportamenti problema“.
Il corso, valevole per l’acquisizione di crediti formativi per Logopedisti, TPNEE, Psicologi, Terapisti Occupazionali, Educatori Professionali, Neuropsichiatri Infantili, affronterà i comportamenti problema e lo stress nei loro molteplici aspetti.
Vuole offrire a tutte le persone coinvolte, siano essi operatori sanitari, operatori scolastici o genitori, gli strumenti per leggerli nella loro giusta luce. Al fine di permettere una integrazione scevra dalle aspettative irrealistiche che spesso accompagnano queste tematiche, si focalizza sulla prevenzione dei comportamenti problema e su come affrontare le eventuali emergenze. Relatrici del convegno saranno la Dott.ssa Flavia Caretto e la Dott.ssa Luisa Di Biagio.
Il corso è organizzato dall’associazione Ipertesto, riconosciuta e iscritta nell’elenco definitivo dei soggetti qualificati per la formazione del personale della scuola dal Ministero della Pubblica Istruzione con Decreto del 5 luglio 2005 trasmesso con nota prot. n. 1211 ai sensi del DM 177/2000.
Maggiori informazioni, su come partecipare al convegno e sugli orari dei corsi, sono disponibili a questo link
—> http://www.ipertesto.org/wp-content/uploads/locandinamonterotondocaretto.pdf
Oppure contattando l’Associazione Ipertesto:
E – mail: corsiecm@ipertesto.org
TEL. 081.579.07.43 e FAX 0810112343 cell. 3930515550
Orari: ore 09:00 alle ore 13:00 tutti i giorni
Sede legale:
Via Giovanni XXIII, n. 5
06083 Bastia Umbra (PG)
Tel. 320 38 25 453
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SEDE OPERATIVA
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Santa Maria degli Angeli – Assisi (Pg)
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