“Non lo invitano alla festa: l’urlo di rabbia di un padre è virale su Twitter”

Riceviamo e pubblichiamo l’articolo di Manuela Rizzo

Shane e Christine sono i genitori di un bambino autistico di sei anni che, come raccontato dal papà, spesso viene isolato dai suoi compagni che non lo invitano alle loro feste: “Rifletteteci, avete idea di quanto possa essere doloroso?”, ha scritto l’uomo sui social ottenendo la solidarietà di molti altri genitori.

NEWCASTLE. Quello che stiamo per descrivervi e’ un problema che molti genitori affrontano quotidianamente. E’ una brutta storia quella caduta una delle tante famiglie in questo mondo. Un problema che tutti noi genitori potremo avere un giorno. Nonostante in questo secolo si usi molto facilmente la parola uguaglianza, che, purtroppo non e’ stato cosi’ per un bambino bellissimo, la cui unica colpa e’ di essere autistico. Il mondo, e’ pronto solamente a giudicare, e difficilmente entra nel cuore e nell’anima ma soprattutto nella mente di un bambino che, sicuramente vede tutto cio’ che lo circonda con una prospettiva diversa.

Il bimbo vive a Newcastle, insieme ai genitori Shane e Christine che hanno un blog nel quale raccontano le loro vicissitudini. I genitori di Reilly cercano comunque di garantire al figlio una routine il più possibile normale e serena, ma Shane, con un tweet, ha messo in luce una situazione decisamente triste: “Mio figlio e’ autistico, non e’ un lebbroso. Non avete idea di quanto quello che fate possa spezzarci il cuore”.

“Mio figlio è autistico, non lebbroso”. E’ il messaggio di un papà arrabbiato, di un papà che ha deciso di affidare ai social il racconto della sua delusione. Peccato che nessuno lo abbia mai invitato. “Nessuno. Avete idea di quanto questo possa spezzare il cuore?” “Ogni parola che leggo in questo post è vera: “all’asilo ci hanno detto che gli altri bambini non gradivano la presenza di nostro figlio, e di riportarlo a casa”. E se non è raro sentir parlare di esclusione e solitudine per i bambini autistici, in questo caso sono arrivate ulteriori conferme da parte di questo papà britannico, il cui sfogo, condiviso dalla moglie, è diventato “virale” sui social network nel giro di pochissimo tempo. Il post l’ha ripreso per prima la mamma di Reilly, ma poi in migliaia, su Twitter, hanno commentato, chi con rabbia chi con commozione, il racconto di questo padre. “Abbiamo lo stesso problema con mio nipote perché nessuno lo invita alle feste” scrive una donna; “abbiamo imparato a dimenticare quelli che dimostrano di non avere cura di loro, abbiamo trovato il nostro modo di divertirci” aggiunge un altro utente. Insomma, su Twitter si e’ aperto il dibattito: oltre a combattere la difficile condizione dell’autismo, i piccoli sono costretti anche a sentirsi inevitabilmente diversi e a fare i conti dunque con il dramma della discriminazione?

Questo sfogo è stato poi ripreso dalla madre e in un secondo momento e’ divenuto virale sui social. Come già riferito, a tanti altri genitori hanno raccontato esperienze simili e lo hanno fatto scegliendo proprio i social network. In tanti e nello specifico in migliaia hanno commentato su Twitter anche con rabbia ma anche con tanta commozione e molti hanno ammesso purtroppo di avere lo stesso problema. Nello specifico una donna e mamma di due bambini autistici ha raccontato la sua storia. “Abbiamo imparato a dimenticare quelli che dimostrano di non avere cura di loro, abbiamo trovato il nostro modo di divertirci”, racconta la donna.

Un’altra invece scrive: “All’asilo ci hanno detto che gli altri bambini non gradivano la presenza di nostro figlio, e di riportarlo a casa”.”L’autismo e’ un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale Che inevitabilmente provoca ristrettezza di interessi e comportamenti ripetitivi. A notare I primi segni generalmente entro i primi due anni di vita del bambino, sono i genitori, Ma talvolta può capitare che ad accorgersi siano le insegnanti. La diagnosi Ad ogni modo può essere fatta entro i 30 mesi di vita. Ad oggi non si conoscono le cause di questa manifestazione, anche se i medici parlano di cause neurobiologiche, costituzionali, etico ambientali acquisite.

Definizione e caratteristiche del disturbo.
L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita. Le aree prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale, alla interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico. In termini più semplici e descrittivi, i bambini con autismo: “hanno compromissioni qualitative del linguaggio anche molto gravi fino a una totale assenza dello stesso”, manifestano incapacità o importanti difficoltà a sviluppare una reciprocità emotiva, sia con gli adulti sia con i coetanei, che si evidenzia attraverso comportamenti, atteggiamenti e modalità comunicative anche non verbali non adeguate all’età, al contesto o allo sviluppo mentale raggiunto presentano interessi ristretti e comportamenti stereotipati e ripetitivi. Tutti questi aspetti possono accompagnarsi anche a ritardo mentale, che si può presentare in forma lieve, moderata o grave. Esistono quadri atipici di autismo con un interessamento più disomogeneo delle aree caratteristicamente coinvolte o con sintomi comportamentali meno gravi o variabili, a volte accompagnati da uno sviluppo intellettivo normale. Le caratteristiche di spiccata disomogeneità fenomenica suggeriscono che il quadro clinico osservabile sia riconducibile a una “famiglia” di disturbi con caratteristiche simili, al cui interno si distinguono quadri “tipici”, ossia con tutte le caratteristiche proprie del disturbo a diversa gravità di espressione clinica e quadri “atipici”, in cui alcune caratteristiche sono più sfumate o addirittura assenti, sempre con una gravita’ fenomenica variabile: tutte queste tipologie di disturbi sono raggruppabili all’interno della definizione di “disturbi dello spettro autistico” (che in questo documento comprendono i quadri descritti in ICD-10 e DSM-IV come sindrome di Asperger, autismo, autismo atipico, disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato). Questi disturbi, identificati dall’avere in comune le anomalie qualitative nucleari che identificano l’autismo, conferiscono al soggetto caratteristiche di “funzionamento autistico” che lo accompagnano durante tutto il ciclo vitale, anche se le modalità con le quali si manifestano, specie per quanto riguarda il deficit sociale, assumono un’espressività variabile nel tempo. Conseguenza comune e’ comunque la disabilita’ che ne deriva e che si manifesta durante tutto l’arco della vita, anche se con gravita’ variabile da soggetto a soggetto.

Epidemiologia.
L’autismo non sembra presentare prevalenze geografiche e/o etniche, in quanto e’ stato descritto in tutte le popolazioni del mondo, di ogni razza o ambiente sociale; presenta, viceversa, una prevalenza di sesso, in quanto colpisce i maschi in misura da 3 a 4 volte superiore rispetto alle femmine, una differenza che aumenta ancora di piu’ se si esaminano i quadri di sindrome di Asperger, una delle forme dei disturbi dello spettro autistico. Una prevalenza di 10-13 casi per 10.000 sembra la stima piu’ attendibile per le forme classiche di autismo, mentre se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza arriva a 40-50 casi per 10.000. Vanno comunque condotti ulteriori studi in relazione agli aumenti di prevalenza delle patologie autistiche che in questi ultimi tempi sono stati segnalati soprattutto dai paesi anglofoni e che porterebbero la prevalenza dei disturbi dello spettro autistico a 90/10.000. Questi dati devono essere confrontati con quelli che si possono ricavare dai sistemi informativi delle regioni Piemonte ed EmiliaRomagna, che indicano una presa in carico ai Servizi di neuropsichiatria infantile di minori con diagnosi di autismo rispettivamente di 25/10.000 e 20/10.000.

Eziopatogenesi.
Le cause dell’autismo sono a tutt’oggi sconosciute. La natura del disturbo, infatti, coinvolgendo i complessi rapporti mente-cervello, non rende possibile il riferimento al modello sequenziale eziopatogenetico, comunemente adottato nelle discipline mediche: eziologia – anatomia patologica – patogenesi – sintomatologia. 14 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Va inoltre considerato che l’autismo, quale sindrome definita in termini esclusivamente comportamentali, si configura come la via finale comune di situazioni patologiche di svariata natura e probabilmente con diversa eziologia. In base alle attuali conoscenze, l’autismo e’ una patologia psichiatrica con un elevato tasso di ereditarietà e con una significativa concordanza nei gemelli monozigoti: il rischio di avere un altro bambino con autismo e’ 20 volte più elevato rispetto alla popolazione generale se si è già avuto un figlio affetto. Nonostante queste prove, non si conosce ancora quale sia il percorso eziopatogenetico che conduce allo sviluppo dei quadri di autismo; la ricerca si e’ orientata maggiormente a indagare il ruolo dei fattori genetici, mentre una relativamente minore attenzione e’ stata posta ai fattori ambientali o sulla interazione gene-ambiente, e si e’ focalizzata, specie negli ultimi anni, sullo studio del cervello, soprattutto attraverso le tecniche di neuroimaging, sia strutturale sia funzionale. I dati finora prodotti dalla ricerca hanno evidenziato una forte eterogeneità e complessità nella eziologia genetica e anche l’identificazione di pathways cellulari o molecolari, possibile grazie alle nuove tecnologie, consente di avanzare solo ipotesi sull’origine del disturbo e nell’insieme non fornisce al momento elementi di certezza sulle cause, che restano sconosciute.

Prognosi. 
Il bambino con diagnosi certa di autismo cresce con il suo disturbo, anche se nuove competenze sono acquisite con il tempo. Tali competenze, tuttavia, sono “modellate” da e sul disturbo nucleare e avranno comunque una qualità “autistica”. Ogni intervento deve avere come obiettivo quello di favorire il massimo sviluppo possibile delle diverse competenze compromesse nel disturbo: analogamente a quanto già dimostrato nella riabilitazione di disabilita’ acquisite nell’adulto, dove la tempestività e la specificità dell’intervento sono elementi determinanti, e in sintonia con la prassi della riabilitazione di disabilità neuromotorie del bambino, dove la precocità dell’intervento riabilitativo e’ diventata una buona prassi consolidata, anche gli interventi sugli aspetti funzionali e mentali potrebbero giovarsi di metodologie specifiche, applicate precocemente. Nel complesso la particolare pervasività della triade sintomatologica e l’andamento cronico del quadro patologico determinano condizioni di disabilita’, con gravi limitazioni nelle autonomie e nella vita sociale che persistono anche nell’eta’ adulta. Queste sono le prove che anche l’osservazione clinica naturalistica rende attualmente manifeste: va peraltro ricordato che l’attenzione per questi disturbi e’ notevolmente cresciuta a partire dagli anni novanta e che quindi nei prossimi anni sarà possibile capire se la capacita’ di giungere alla diagnosi più precocemente rispetto al passato e gli interventi abilitativi che si sono conseguentemente sperimentati in varie parti del mondo saranno stati in grado di modificare in maniera significativa e oggettivamente dimostrabile il grave outcome invalidante.

Considerazioni finali.
Considerata la complessità e la gravita’ dei disturbi dello spettro autistico, che coinvolgono proprio le componenti psichiche che guidano lo sviluppo della dimensione relazionale e sociale cosi’ caratteristica della specie umana, e’ necessario che la gestione della patologia tenga conto dei vari elementi che concorrono alla complessità del quadro clinico: e’ auspicabile quindi che interventi specifici, competenze cliniche e interventi abilitativi e di supporto per il paziente e per la sua famiglia siano costruiti su buone prassi, in linea con i principi della prova scientifica. Lo scopo di queste linee guida vuole essere proprio quello di offrire un supporto competente in tal senso. Probabilmente tutto questo non basterà, se non continuerà ad aumentare la consapevolezza di tutti che e’ necessario far crescere anche un contesto sociale umanamente sensibile e disponibile a farsi carico anche di queste particolari forme di disabilità, capace di supportare e sostenere la più ampi a inclusione sociale possibile, pronto a intervenire con soluzioni assistenziali idonee quando le famiglie non sono più in condizioni di sostenere da sole la fatica di supportare la crescita del loro figlio autistico. Una sfida complessa e difficile, ma il grado di civiltà di una società si misura anche dalla sua capacità di investire e di mobilitarsi a favore dei più deboli e dei più svantaggiati tra i suoi componenti, come fin dalla fine del 1500 i versi poetici di John Donne avevano elegantemente evidenziato: Nessun uomo e’ un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto … La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.

 

TaskAbile, l’App per l’autonomia delle persone con autismo

E’ disponibile, per dispositivi Android, l’applicazione TaskAbile, pensata per fornire uno strumento gratuito e funzionale a rendere le persone con disabilità intellettiva e relazionale più autonome nei diversi contesti della propria vita. L’App è stata realizzata grazie ai contributi raccolti dal «Giro d’Italia in vespa 2016» e quindi grazia alla collaborazione tra Vespa Club e Angsa Veneto. L’App è stata presentata il 7 ottobre 2017 a Roma.

“TaskAbile è un’applicazione che aiuta la persona ad imparare alcuni comportamenti di vita quotidiana e sociale cercando di stimolare l’autonomia personale fornendo anche la possibilità di comunicare e scegliere in autonomia attraverso categorie e immagini personalizzate e personalizzabili.

Risulta uno strumento facile e di rapido utilizzo in quanto l’interfaccia è semplice e di immediata comprensione, consentendo un semplice impiego anche a chi ha poca dimestichezza con le tecnologie di ultima generazione.
Uno degli obiettivi dell’applicazione è rendere la persona con disabilità intellettiva e relazionale più autonoma possibile nei diversi contesti della propria vita, sia essa con ritardo mentale, sia con difficoltà specifiche nella organizzazione o nell’apprendimento.

taskAbile si compone di e di una guida in linea.

– Comunicazione e scelte facilitate (VERDE)
Permetterà alla persona di creare categorie personalizzate da utilizzare per una comunicazione più efficace e funzionale in diversi contesti quotidiani.

– Calendario attività giornaliere (AZZURRO)
Serve per identificare e conoscere le attività scelte in precedenza da svolgere durante la giornata in corso. Ogni attività è scomposta in sottoazioni tramite task-analysis che ne indica la specifica esecuzione.

– Creazione personalizzata azioni e attività (BLU)
Si possono creare e personalizzare le attività e le azioni, permettendo anche la modifica o la cancellazione di quelle già presenti.

– Pianificazione settimanale e giornaliera (VIOLA)
Con una pianificazione settimanale delle attività, create e personalizzate, da svolgere nei diversi giorni.

– Verifica e feedback diretto (ROSSO)
E’ possibile (da parte di un supervisore) verificare lo svolgimento delle diverse attività svolte nell’intera settimana, valutando e verificando quali sono state eseguite e come.

Per approfondire:

Buona Scuola | FAND e FISH, “MIUR attivi l’Osservatorio per l’inclusione scolastica”

Per la reale adozione delle più recenti disposizioni in materia di ‘Buona scuola’ e soprattutto per la applicazione congruente ed operativa delle norme relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è necessario un costruttivo e costante confronto anche con le Federazioni.”

Questa la convinzione espressa all’unisono da FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità e la FISH – Federazione Italiana per il Superamento Handicap e rivolta come appello al Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli.

Non intendiamo solo offrire ancora una volta la nostra costruttiva disponibilità, ma desideriamo richiamare anche il rispetto di una esplicita previsione normativa del recente Decreto Legislativo n. 66/2017: la formale costituzione, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, che si raccorda con l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Ad esso sono attribuite competenze rilevanti e articolate in termini di monitoraggio e proposta, ma anche il compito di delineare strumenti di progettazione educativa e personale.”

Concordano sull’urgenza della costituzione, insediamento e solerte avvio delle attività i presidenti di FAND (Franco Bettoni) e FISH (Vincenzo Falabella). Una ulteriore dilazione dei tempi non potrebbe che ritardare l’effettiva cogenza del Decreto 66/2017 che ha significativamente ad oggetto “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.

HomeMate, digitale contro l’autismo. Via al crowdfunding

Pubblichiamo l’articolo di Federica Meta, uscito anche su Corriere Comunicazioni. Buona lettura!

Ideata dalla startup Lorf, in collaborazione con Fabula Onlus e Fifthingenium, la piattaforma punta a migliorare la qualità della vita delle persone autistiche grazie a sistemi di domotica e sensori.

MILANO. Realizzare una piattaforma che integra sistemi di domotica e sensori per migliorare la qualità della vita dei soggetti autistici, incrementandone l’autonomia in un’ottica “dopo di noi”. È l’obiettivo del progetto HomeMate ideato dalla startup milanese Lorf che, oltre a sviluppare iniziative business, ha anche un “cappello” benefit.

Per realizzare il progetto HomeMate, Lorf ha coinvolto Fabula Onlus e scelto il crowdfunding: attualmente su Kickstarter è possibile contribuire alla sua realizzazione. HomeMate punta ad incassare 11.208 in 60 giorni: attualmente a meno di due settimane dall’inizio – fanno sapere dall’azienda – è stato raggiunto il 48% della cifra. “Siamo fiduciosi di raggiungere il target nel periodo stabilito”, dicono a CorCom.

Le risorse serviranno a finanziare il primo step dell’iniziativa che prevede la strutturazione di un team misto di ingegneri –Fifthingenium è partner tecnico – psicologi ed educatori della Onlus Fabula che è capo progetto. “La nostra convinzione – spiegano ancora dall’azienda – è che la figura dell’educatore si stia evolvendo e che, in questo senso, le tecnologie giocheranno un ruolo chiave. Parliamo di professionisti che diventeranno dei life mentor”. Questi educatori 4.0 saranno in grado di capire i bisogni del soggetto autistico e poi “settare” la piattaforma HomeMate per rispondere a quei bisogni e creare le condizioni per l’interazione col mondo circostante, con particolare riferimento all’abitare. L’impatto positivo non riguarderà solo la persona affetta da autismo ma anche la comunità che dovrà sobbarcarsi meno costi per l’assistenza. Si stima che nel 2025, negli Usa, i costi diretti e indiretti per la gestione dell’autismo arriveranno a 1 trilione di dollari, praticamente la metà del debito pubblico tedesco.

I soci di Lorf, a testimonianza dell’impegno della startup sul tema sociale, si impegnano in caso di exit a donare almeno il 5% della plusvalenza che si realizzerebbe e in caso di profitti sempre almeno il 5% degli utili in donazioni a favore di progetti sull’autismo.

Il progetto HomeMate fa il paio con quello “business” loveorfriends. Si tratta di una app che spinge alla socializzazione “reale” con i contatti social: un antidoto alla dipendenza da Facebook & Co. Decidi Who (Chi), Where (dove) e When (quando) e, giocando con il confine fra amore e amicizia, dai appuntamento ai tuoi amici in luoghi legati al mondo del food per scoprire se è Love or Friends. Ma cosa c’entra con l’autismo? “Alla base dell’autismo – ci spiegano dalla startup – c’è proprio la carenza di socializzazione. E dunque una persona con autismo ad alto funzionamento potrebbe trarre innegabili vantaggi dal suo utilizzo”.

Alunni con disabilita’: quali documenti stilare all’inizio dell’anno scolastico?

Riceviamo e pubblichiamo da Disabili.com

I documenti da stilare all’inizio dell’anno scolastico per gli alunni con disabilità, differenze, contenuti e tempistiche di PDF e PEI.

ROMA. A un mese dall’inizio delle attività scolastiche molte famiglie si chiedono quali siano i tempi per la stesura dei documenti che consentono di formalizzare la predisposizione dei percorsi individualizzati per i loro figli. Ricordiamo quindi quali sono gli strumenti di lavoro essenziali.

In attesa dell’entrata in vigore delle disposizioni contenute nel D. Lgs. n. 66/17, per quest’anno scolastico i documenti richiesti sono quelli indicati dalle norme di riferimento precedenti. Si devono quindi seguire le indicazioni contenute fondamentalmente nella L. 104/92, nel DPR del 24/02/94 e nel DPCM n. 185/06. In essi si prevede che dopo gli accertamenti e la redazione della Diagnosi Funzionale si proceda con la consegna della documentazione a scuola. A tali attività fa seguito la stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI)

In quale parte dell’anno scolastico bisogna stilare questi ultimi due documenti? Chi partecipa alla stesura?
Il citato DPR del 24/02/94 (articoli 4 e 5) fornisce indicazioni molto dettagliate su entrambi i documenti. Il PDF precede il PEI, in quanto indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni) … Viene redatto dall’unità multidisciplinare (medico specialista, neuropsichiatria infantile, terapista della riabilitazione, operatori sociali), dai docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati della scuola … Con la collaborazione dei familiari dell’alunno … E’ aggiornato a conclusione della scuola materna, della scuola elementare, della scuola media e durante il corso di istruzione secondaria superiore. Il PDF, quindi, è un documento che dev’essere stilato alla consegna della documentazione attestante la disabilità, dopo un primo periodo di inserimento scolastico – e, dunque, per i nuovi casi, in questo periodo. Dev’essere poi aggiornato in uscita, cioè alla fine di un grado scolastico e non all’inizio del successivo. Sono inoltre previsti bilanci periodici intermedi, diagnostici e prognostici.

Nello stesso DPR leggiamo che il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione … E’ redatto congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla USL e/o USSL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell’insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell’alunno … I soggetti propongono, ciascuno in base alla propria esperienza pedagogica, medico-scientifica e di contatto e sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale … Gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione ed integrazione scolastica dell’alunno in situazione di handicap. PEI, dunque, è un documento di lavoro annuale, che viene redatto dopo la stesura del PDF e sempre all’inizio dell’anno scolastico. Nello stesso DPR si fa riferimento a verifiche trimestrali: entro ottobre-novembre, entro febbraio-marzo, entro maggio-giugno. Sono previste anche verifiche straordinarie, su richiesta di uno o più soggetti coinvolti nella stesura, ad esempio al subentrare di nuove difficoltà o problematiche. In molte scuole è prassi prevedere solo due verifiche, entro ottobre/novembre e a fine anno. E’ doveroso ricordare che il DPCM n. 185/06 prevede la stesura del PDF e del PEI entro il 30 luglio dell’anno scolastico precedente, per gli effetti di una precedente norma che anticipava le assunzioni dei docenti a fine luglio. Tale disposizione è stata poco applicata per la difficoltà evidente di anticipare il PEI, che è un piano di lavoro annuale, alla fine dell’anno scolastico precedente. In alcuni territori sono state previste bozze da confermare o aggiornare all’inizio dell’anno scolastico.

Nella stesura di entrambi i documenti e del PEI in particolare è centrale la sinergia tra i vari operatori coinvolti ed è centrale il ruolo della famiglia. Il ruolo, le indicazioni ed i suggerimenti di ciascun attore coinvolto devono essere orientati ad armonizzare in massimo grado gli interventi di cui necessita l’alunno ai fini della sua inclusione scolastica. Si auspica grande collaborazione.

Disabilità: anno scolastico non ancora iniziato?

L’anno scolastico non è ancora iniziato per troppi alunni con disabilità.” È l’estrema sintesi della costatazione che la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap esprime a margine del suo Consiglio Nazionale tenutosi sabato scorso e comunica all’interno di un suo comunicato stampa che pubblichiamo integralmente. Nella settimana precedente la FISH, le associazioni federate, tante organizzazioni da altrettanti territori hanno segnalato – anche quest’anno – molte disfunzioni e disagi nell’assegnazione di insegnanti di sostegno, nell’assenza di trasporto, nella carenza di servizi di assistenza educativa e personale.

Chi si augurava che la lunga riflessione attorno alla buona scuola segnasse una svolta repentina anche per la disabilità, raccoglie purtroppo ancora significative delusioni”, sottolinea il presidente FISH Vincenzo Falabella. “Abbiamo per tempo espresso le raccomandazioni più decise ed accorate, ma evidentemente non era sufficiente rivolgersi alle cariche istituzionali più elevate. Le responsabilità per la reale garanzia del diritto allo studio sono ampie e diffuse. Non sono da attribuire al solo Ministero, ma anche alle Regioni e ai Comuni che hanno specifiche competenze.”

Ed in effetti questa denuncia di FISH trova ampia conferma localmente, dalle segnalazioni delle famiglie, delle associazioni, ma anche dalla cronaca. Altrettanti casi rimangono silenti per la rassegnazione dei diretti interessati.

Dal nostro Consiglio Nazionale – e dal movimento più in generale – emerge però una preoccupazione che va oltre i ritardi nell’assegnazione del sostegno, dell’assistenza educativa, dei trasporti”, puntualizza Vincenzo Falabella. Abbiamo una visione più ampia: il reale perseguimento della qualità dell’inclusione scolastica. Non è solo imprescindibile garantire l’accesso e la frequenza delle persone con disabilità, ma è necessario che l’inclusione sia reale, produca effetti positivi e costruttivi, costituisca un percorso di reale crescita individuale e collettiva. La scuola non deve essere un parcheggio per gli alunni con disabilità, né occasione di nuove forme di isolamento o confinamento o di aule speciali. Ciò richiede condivisione, preparazione, aggiornamento in tutti gli attori coinvolti. Una determinazione che non può che giovare alla scuola nella sua interezza.”

In questi giorni FISH, anche in ambito regionale, sarà impegnata sia a fronteggiare le emergenze, sostenendo le famiglie anche in giudizio se del caso, che a rilanciare le ormai note istanze per una reale qualità dell’inclusione.

Un corso su sessualità e disturbi del neurosviluppo

Si terrà a Roma i prossimi 23 e 24 settembre il corso organizzato dal Centro Scientifico di Neuropsichiatra AITA, rivolto a psicologi, educatori, pedagogisti, medici e genitori. Nato con l’obiettivo di fornire una serie di informazioni teoriche e strumenti di applicazione pratici, per la gestione della sessualità in bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo, e in particolare con disabilità intellettiva e disturbo dello spettro autistico, vedrà la partecipazione anche di due degli operatori di Angsa Umbria Onlus, di cui uno dal centro diurno per giovani e adulti La Semente di Limiti di Spello e uno dal Centro Up, il centro dedicato a bambini e adolescenti autistici.

Il corso, intitolato Gestione della sessualità nei disturbi del neurosviluppo, viene presentato così dal Centro Scientifico di Neuropsichiatria AITA: “la sessualità rappresenta un ambito essenziale della salute dell’essere umano e sempre maggiore attenzione viene rivolta allo sviluppo sessuale e affettivo delle persone con disabilità. Infatti, è stato dimostrato che le persone con disabilità presentano comportamenti sessuali in misura paragonabile ai coetanei ‘a sviluppo tipico’ e che tali comportamenti si manifestano nella stessa fase di sviluppo. Tuttavia, ragazzi e ragazze con disturbi del neurosviluppo – in particolare disabilità intellettiva e disturbo dello spettro autistico – possono presentare problematiche legate al proprio sviluppo affettivo e sessuale, manifestando comportamenti disfunzionali, interazioni sociali inadeguate. In tal modo sono esposti a maggiori rischi per vissuti di abuso psicologico e fisico. Tali problematiche sono spesso difficili da affrontare, sia per la famiglia che per gli operatori specializzati. Infatti, in àmbito formativo scarsa attenzione è stata rivolta alla promozione di un sano sviluppo sessuale, alla prevenzione di eventuali vissuti di abuso e strumentalizzazione e alla gestione dei problemi comportamentali legati alla sessualità nelle persone con disturbi del neurosviluppo“.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fornire informazioni teoriche e strumenti di applicazione pratici per la gestione della sessualità in bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo.
Docenti del corso saranno il neuropsichiatra infantile Luigi Mazzone, le psicologhe Laura Maria Fatta e Giulia Giovagnoli.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@centroaita.it.

Asdeu, un progetto europeo sulle persone adulte con autismo

È decisamente importante l’avvio di un progetto europeo ad ampio respiro, voluto per fornire una migliore comprensione dei diversi tipi di servizi di assistenza e cura disponibili oggi in Europa per gli adulti nello spettro autistico.
Come viene infatti sottolineato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), che si sta rendendo promotore dell’iniziativa per il nostro Paese, «le conoscenze relative ai servizi di assistenza e cura per adulti con autismo e alle capacità della comunità di provvedere a loro sono molto limitate sia nell’Unione Europea che a livello internazionale».

Come base di partenza, quindi, per cercare di ovviare a tale carenza di informazioni, il Progetto ASDEU (Autism Spectrum Disorders in the European Union) – questo il nome dell’iniziativa – ha elaborato innanzitutto un questionario (rigorosamente anonimo), rivolto a tre diverse fasce di destinatari: alle persone adulte con autismo, che potranno in tal modo condividere la loro esperienza personale sui servizi di assistenza e cura per gli adulti; ai membri delle loro famiglie o a persone che se ne prendano cura; ai professionisti che lavorano in genere nell’area dei servizi per gli adulti, inclusi ovviamente i servizi per adulti con autismo.
Si tratta dunque di un numero assai cospicuo di interlocutori potenzialmente coinvolti a vario titolo nell’indagine, e la collaborazione di tutti sarà particolarmente importante, come ricorda Benedetta Demartis, presidente dell’ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), «poiché i risultati – dichiara – verranno utilizzati per preparare un report sulle persone adulte nello spettro autistico da consegnare al Ministero della Salute, consentendo così di porne in piena luce i reali bisogni». (S.B. notizia da Superando.it).

Artistic Autistic – Umbria Social Event. L’autismo incontra l’arte

Sensibilizzare il pubblico e la cittadinanza ad una maggiore conoscenza dei disturbi da spettro autistico: è con questa filosofia che nasce la manifestazione “Autistic Artistic – Umbria Social Event”, una due giorni di eventi che si terrà a Foligno e Assisi il 9 e 10 settembre 2017.

Da una riflessione del maestro di musica, Fabio Berellini, direttore dell’Assisi Chamber Orchestra, dopo l’invito a collaborare con un giovane musicista giapponese con sindrome di Asperger, nasce così il cartellone dedicato ad arte, musica, riflessioni, sperimentazioni. Un mondo di suggestioni che ruota attorno all’autismo, per il quale ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus, da sedici anni impegnata nel sostegno alle famiglie di persone affette dalla sindrome dello spettro, ha manifestato il suo interesse e deciso di collaborare attivamente.

La due giorni di eventi si aprirà dunque sabato 9 settembre all’Auditorium di Foligno, alle 17.30, con l’appuntamento, ideato in collaborazione con l’organizzazione nonprofit Vis Fisieo, dal titolo “Shiatsu e disabilità: comunicare attraverso il contatto”. I volontari di Vis Fisieo Umbria hanno infatti proposto un ciclo di incontri con i ragazzi autistici per lavorare principalmente sul contatto corporeo, primo fondamentale dello shiatsu e, allo stesso tempo, spesso fonte di ansia. Nel pomeriggio di sabato 9, i volontari Vis Fisieo proporranno nuovamente mini-trattamenti shiatsu per “giocare” con il contratto corporeo, forma di comunicazione vitale. 

In contemporanea, ci sarà l’apertura della mostra mercato dal laboratorio per l’inclusione della Scuola Secondaria di I grado Carducci. L’esperienza nasce per ampliare l’offerta formativa nei confronti di tutti gli alunni. I ragazzi con disabilità lavorano in alcuni momenti della mattinata a vari progetti, aiutati dai docenti specializzati per il sostegno ma anche, e soprattutto, dai loro compagni che, nell’ottica della peer education, svolgono un ruolo di tutor. La vendita delle creazioni nate nel Laboratorio per l’Inclusione finanzia l’acquisto, da parte della scuola, di nuove attrezzature per arricchire ulteriormente le dotazioni didattiche e l’offerta formativa.

A seguire, alle ore 21, si terrà il Concerto con l’Assisi Chamber Orchestra, Ryotaro Takeuchi, violino solista, Fabio Berellini, direttore, e le musiche di Bach, Vivaldi, Beethoven. La Assisi Chamber Orchestra nasce in seno all’Orchestra dell’Accademia Perusina, in particolare dall’esperienza condivisa nel 2015 attraverso l’allestimento e l’esecuzione nelle principali città umbre del Requiem di Mozart. Formata da musicisti professionisti sia studenti che diplomati, provenienti da vari Paesi europei, l’orchestra si propone come prima formazione stabile per la città di Assisi, offrendo i frutti della propria arte sia nel territorio sia in attività concertistiche nazionali ed internazionali. Il repertorio proposto dalla Assisi Chamber Orchestra spazia dai capisaldi della letteratura orchestrale barocca fino alle suggestioni tardo-romantiche, dalle atmosfere classiche fino alle sonorità più moderne e familiari al grande pubblico, sapientemente arrangiate e riorchestrate. L’orchestra è diretta dal M.o Fabio Berellini, pianista del Conservatorio di Musica di Perugia, già direttore dell’Accademia Perusina, insegnante di scuola secondaria di primo grado e docente di Pedagogia Musicale e Didattica della Musica presso la Siena Jazz University.

Il 10 settembre prosegue la programmazione della manifestazione all’insegna dell’arte. Alle ore 10.30, sotto il loggiato della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco, ci sarà l’inaugurazione della mostra Spettro Artistico”, un’esposizione di opere pittoriche realizzate da giovani artisti del Centro Diurno “La Semente”, a Limiti di Spello, affetti dal disturbo dello spettro autistico.

Alle ore 18.30, si terrà inoltre la tavola rotonda dal titolo “L’abbraccio di Francesco: la scuola incontra la scuola”. Sarà l’occasione per riflettere su autismo e disabilità, nell’ottica dell’amore e dell’accoglienza francescane. L’attore Pino Menzolini introdurrà i lavori con alcune letture ispiratrici. Il dibattito coinvolgerà vari mondi, primo fra tutti quello della scuola, centro vitale per l’inclusione sociale dei ragazzi con disabilità.

Interverranno: la prof.ssa Morena Castellani, dirigente dell’Istituto Comprensivo Foligno 2; la prof.ssa Maria Elisabetta Monacchia, docente di lettere presso l’Istituto Comprensivo di Bastia Umbra; la prof.ssa Annamaria Ninassi, docente di lettere e referente per l’inclusione presso il Liceo Scientifico “Marconi” di Foligno; Marco Chiavini, operatore scolastico; ragazzi che stanno dando vita al progetto Interact Assisi.

Al termine dell’incontro, apericena con catering “biosolidale” offerto dalla Cooperativa Agricola Sociale “La Semente” di Spello.

Concluderà la due giorni, domenica alle 21, nella splendida cornice della Basilica di San Francesco, il Concerto con Assisi Chamber Orchestra, con Ryotaro Takeuchi.

Gli eventi sono patrocinati da: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Foligno, Comune di Assisi, Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria e Rotary Club Assisi e Foligno.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.

Minori disabili, le famiglie potranno risparmiare disagi e denaro

Un importante e prezioso protocollo d’intesa per far risparmiare disagi e denaro alle famiglie con minori disabili. Diventeranno infatti operative entro la fine di settembre le linee fissate dall’accordo sottoscritto nella primavera scorsa dall’INPS con le strutture sanitarie Bambino Gesù di Roma, Gaslini di Genova e Meyer di Firenze. L’obiettivo? Quello di accorciare i tempi e di dare maggiori possibilità a minori con disabilità e alle loro famiglie nell’iter sanitario per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e di handicap cui hanno diritto. L’auspicio è che anche altre strutture sanitarie pediatriche facciano richiesta di partecipare all’iniziativa, tanto che tra i passaggi sottolineati nel protocollo c’è anche il fatto che sarà possibile «omogeneizzare le prestazioni sul territorio nazionale».

Il documento varrà diciotto mesi e permetterà ai medici degli ospedali coinvolti, così come alle altre eventuali strutture sanitarie pediatriche che ne faranno richiesta, di utilizzare il certificato specialistico pediatrico, grazie al quale sarà possibile acquisire fin da subito tutti gli elementi necessari alla valutazione medico-legale, evitando dunque al minore ulteriori esami e accertamenti.
Dal canto suo, l’INPS si avvarrà dello stesso certificato specialistico pediatrico per semplificare e ridurre i tempi dei processi sanitari connessi alle domande di prestazione assistenziale, adeguando in tal senso le proprie procedure interne e fornendo un apposito Codice PIN ai medici che ne faranno richiesta.