Con Premedia, Lula e Zoe. Strumenti facili e flessibili per lavorare con bambini e ragazzi affetti da autismo

Premedia è un’azienda leader del settore delle Tecnologie Assistive (tecnologie applicate alla disabilità) nata con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’uso di ausili soprattutto nel settore dell’autismo e della sordità.
Nel tempo, le competenze e i rapporti di collaborazione con Centri di Riabilitazione Scuole e Comuni hanno permesso loro di realizzare internamente ausili alla comunicazione con la possibilità di migliorarli giorno per giorno e adattarli alle esigenze degli utenti.

Premedia ha inoltre siglato protocolli di collaborazione con aziende che sviluppano software nel campo educativo e della riabilitazione. Negli ultimi anni l’azienda ha rivolto l’attenzione anche alle tecnologie per l’ambiente utili all’abbattimento delle barriere di comunicazione.

Il loro lavoro di consulenza inizia quando una famiglia (oppure addetti ai lavori, insegnanti, terapisti, Centri di Riabilitazione ecc…) li contatta per avere informazioni sui loro ausili, come Lula e Zoe.

Dopo aver illustrato le caratteristiche e le motivazioni per cui sono stati sviluppati (ricerche scientifiche e/o progetti partner con centri per l’eccellenza sull’autismo) per prima cosa Premedia consiglia di sottoporre il materiale e le note informative all’equipe che ha in carico il minore.

Successivamente è l’equipe che, anche in collaborazione con gli insegnanti, individua la risorsa tecnologica (Tecnologia Assistiva) all’interno del P.E.I./P.R.I. a supporto del percorso riabilitativo- educativo in atto. Qualora si ritenesse il comunicatore utile al percorso/progetto riabilitativo-educativo, è proprio l’equipe che deve indicare al medico proscrittore quale ausilio far avere alla famiglia.

Di seguito tutti i documenti da visionare a proposito dei loro software:

Scheda_Kit_Lula

Scheda_Kit_Zoe

Gite scolastiche e alunni con disabilità

di (Vinc)Enzo Carbone*

Siamo in pieno periodo di gite scolastiche e viaggi di istruzione organizzati dalle scuole di ogni ordine e grado con esclusione, forse, della sola scuola dell’infanzia. Accanto ad una serie di casi virtuosi in cui la scuola si fa pienamente carico della partecipazione dell’alunno disabile a questo tipo di iniziative; che – non bisogna dimenticare! – fanno comunque parte dell’attività formativa, vi sono purtroppo episodi, sia pur (vogliamo sperare) sporadici, nei quali ai genitori dei ragazzi con disabilità vengono da porsi una serie di interrogativi del tipo: ma, la scuola ha il dovere di informare la famiglia della possibilità per il ragazzo disabile di partecipare alla gita scolastica? ha il dovere di predisporre i servizi che rendano concretamente possibile tale partecipazione? E, ancora, l’insegnante di sostegno può essere obbligato ad accompagnare il minore nel della gita scolastica? ecc. Esiste una normativa di riferimento?

Interrogativi ai quali – con le riflessioni che vado a condividere con voi – proverò a dare qualche risposta il più possibile chiara e sintetica.

Particolare rilievo mi pare di poter annettere alla nota del Ministero dell’Istruzione n. 645 dell’11 aprile 2002 nella quale, occupandosi delle convenzioni che i dirigenti delle scuole autonome possono stipulare con le agenzie di viaggi per le gite scolastiche e i viaggi d’istruzione – il Ministero pone alcuni principi molto importanti. Sin dalla premessa si dice, infatti, che questo tipo di iniziative “…rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio”. La terminologia chiaramente non è recentissima. Oggi si parlerebbe di inclusione piuttosto che di integrazione scolastica e di studente con disabilità piuttosto che diversamente abile ma, aspetto fondamentale, è appunto la sottolineatura del Ministero quanto all’opportunità offerta dalle gite scolastiche e dai viaggi di istruzione per l’attuazione concreta di quel processo di inclusione dei ragazzi con disabilità, che si aggiunge e connota l’obiettivo “dello sviluppo relazionale e della formazione”, perseguito per tutti gli studenti.

Comprendete bene allora che posto questo principio cardine nella disciplina di questo aspetto della vita scolastica, le risposte del Ministero alle tante domande che in questo periodo i genitori di ragazzi disabili vanno ponendosi appaiono già delinearsi in maniera chiara senza ricorrere agli insegnamenti di cui all’art. 3 della Costituzione o al diritto alle pari opportunità, di cui alla Legge n. 67 del 2006, sulla quale ritornerò più avanti.

con

altra Nota, la n. 2209 dell’11 aprile 2012. il Ministero

stabilendo in maniera chiara l’obbligo e la responsabilità in capo alla singola comunità scolastica di organizzare la gita scolastica o il viaggio di

A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia

di autonomia delle istituzioni scolastiche”, emanato con D.P.R. 275/1999, ha

configurato la completa autonomia delle scuole anche in tale settore sicchè

precisa “che l’effettuazione di

viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (cfr. art. 7, D.lgs. n.

297/1994), e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola (cfr. art. 10, comma 3, lettera

e), D.lgs. n. 297/1994).”

istruzione in tutti i suoi dettagli. Compiti e responsabilità che, per ciò che concerne gli alunni con disabilità, erano già stati chiaramente assegnati alle singole comunità scolastiche dalle importanti circolari ministeriali richiamate nella nota del 2002 e segnatamente la 291 del 1992 e la n. 623 del 1996; le quali pur avendo perso il loro carattere immediatamente prescrittivo per effetto del conferimento dell’Autonomia scolastica, costituiscono comunque un “opportuno riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi” come chiaramente precisato dal Ministero con la richiamata nota 2209 del 2012.

Nel caso di partecipazione alle gite scolastiche di uno o più alunni con disabilità “si demanda alla ponderata valutazione dei competenti organi collegiali di provvedere, in via prioritaria, alla designazione di un qualificato accompagnatore nonché di predisporre ogni altra misura di sostegno” afferma all’art. 8, co. 2 la C.M. 291/92.

Ciò significa – come hanno poi chiarito anche successive circolari e note ministeriali – che l’accompagnatore non deve essere necessariamente l’insegnante dell’attività di sostegno, ma può essere un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausiliario, familiari).

Con la raccomandazione che ove in una classe di scuola superiore vi sia un compagno maggiorenne che offra la sua disponibilità, la funzione di accompagnatore possa essere affidata proprio a lui, agevolando in tal modo una più autonoma e normale partecipazione del compagno.

In mancanza, sarà comunque onere del Capo d’Istituto e della scuola, intesa quale comunità scolastica nel suo insieme, adottare le misure adeguate a consentire la partecipazione alla gita anche del ragazzo con disabilità, se del caso – questo è un suggerimento che mi sento di formulare in favore dei genitori che dovessero trovarsi a fronteggiare questo genere di difficoltà – insistendo anche con le varie figure che compongono il GLH o il GLIP e, sempre tenendo conto e facendo presente che la mancata soluzione di questo genere di problematiche si tradurrebbe inevitabilmente in una di quelle forme di discriminazione espressamente vietate e dunque

Proprio sulla scorta delle disposizioni e proprio per evitare discriminazioni a carico dell’alunno con disabilità che le spese di viaggio dell’accompagnatore, qualora necessario, sono a carico della comunità scolastica e non della famiglia. Per il trasporto dell’accompagnatore, la scuola potrà valersi di una delle gratuità previste oppure attingere – come per le spese di soggiorno – ai fondi provenienti dal bilancio di istituto o da altre iniziative promozionali ovvero spalmare l’importo delle spese per l’accompagnatore su tutti i partecipanti, compreso l’alunno con disabilità.

Giova ancora evidenziare che al punto 5 la Nota Ministeriale n. 645 dell’11 aprile 2002 precisa che:

“a) l’IS (Istituto Scolastico), per una corretta e funzionale organizzazione, nonché per la determinazione del costo del viaggio, comunicherà all’Agenzia Di Viaggi (ADV) la presenza di allievi in situazione di handicap, i relativi servizi necessari e l’eventuale presenza di assistenti educatori culturali;

perseguibili ai sensi della L. 1 marzo 2006 n. 67,

della L. 5 febbraio 1992 n. 104 e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle

persone con disabilità del 13 dicembre 2006.

della Legge n. 67/2006

, si ritiene

b) agli allievi in situazione di handicap e agli assistenti educatori culturali dovranno essere forniti i servizi idonei, secondo la normativa vigente in materia”

ed al successivo punto 9 che: “i viaggi d’istruzione potranno essere effettuati con qualsiasi mezzo idoneo di trasporto”, laddove “idoneo” significa che deve essere anche accessibile. Se, ad esempio, vi sono alunni su sedia a rotelle, l’agenzia di viaggi dovrà fornire, a seconda dei casi: un pullman con sollevatore, orari di treni con vetture accessibili, oppure stazioni con sollevatori mobili, qualora le carrozze non li abbiano incorporati, richiesta di preimbarco agli aeroporti per l’assistenza di viaggio alle persone con disabilità.

*Avvocato, genitore di un ragazzo con disturbo dello spettro autistico Iscritto ad ANGSA Lecce

Autismo, il progetto sperimentale e i benefici INPS

Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. La Commissione medica superiore nella Comunicazione tecnico scientifica Autismodefinisce questo disturbo come sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita, che perdura per l’intero arco della vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicazione verbale e non verbale recettiva e espressiva – che nei casi in cui vi sia sviluppo del linguaggio si manifesta come difficoltà a comunicare idee e sentimenti – e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri. Si tratta di una disabilità permanente con caratteristiche del deficit sociale che possono assumere un’espressività variabile nel tempo.

Come fare richiesta del sostegno economico per invalidità civile

L’INPS garantisce alle persone con sindrome autistica, alle quali sia stato riconosciuto lo status di invalido civile dalle apposite commissioni medico-legali, un sostegno economico per invalidità civile. Il riconoscimento dell’invalidità civile prende avvio con l’inoltro all’Istituto del certificato medico introduttivo da parte di un medico certificatore accreditato presso INPS. Successivamente il cittadino, utilizzando il numero univoco del certificato medico, invia la domanda di invalidità civile all’INPS.

Il Protocollo sperimentale per la tutela della disabilità di minori

Recentemente l’INPS ha sottoscritto un Protocollo sperimentale di intesa, della durata di 18 mesi, con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, l’Ospedale Gaslini di Genova e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze. Questo protocollo permette ai medici delle strutture aderenti di utilizzare il “certificato specialistico pediatrico”, grazie al quale è possibile acquisire fin da subito – durante il ricovero o cura presso le strutture sanitarie – tutti gli elementi necessari alla valutazione medico legale, evitando al minore eventuali ulteriori esami e accertamenti.

Il “certificato specialistico pediatrico”, predisposto dall’INPS e dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), contiene tutti gli elementi utili all’accertamento della specifica patologia, consente di avviare l’iter accertativo medico legale e di evitare ulteriori valutazioni specialistiche che potrebbero rendersi necessarie nei casi di particolare complessità delle patologie.

Al protocollo possono aderire le strutture sanitarie pediatriche che ne facciano richiesta, con particolare riguardo a quelle specializzate nella diagnosi e cura delle patologie genetiche, cromosomiche e alle malattie rare.

L’Istituto, al fine di omogeneizzare le prestazioni sul territorio nazionale, si impegna a utilizzare il certificato specialistico pediatrico per semplificare e ridurre i tempi dei processi sanitari connessi alle domande di prestazione assistenziale, ad adeguare le proprie procedure interne e a fornire un apposito PIN ai medici che ne facciano richiesta. Il fine ultimo è, quindi, promuovere un iter accertativo che consenta la rapida acquisizione di tutti gli elementi valutativi forniti da strutture altamente qualificate,evitando inutili disagi ai minori e alle loro famiglie con reiterate visite medico legali.

2 APRILE: COMUNICATO CONGIUNTO PER LA GIORNATA MONDIALE PER LA CONSAPEVOLEZZA DELL’AUTISMO

ANGSA, insieme a GRUPPO ASPERGER, ANFFAS e FISH da molti anni è impegnata nella difesa dei diritti delle persone con autismo. E dopo anni di serrato confronto con le istituzioni, grossi passi in avanti sono stati fatti se si pensa all’ottenimento della Linea Guida 21 del 2012, alla Legge per l’autismo 134 del 2015 e (finalmente) con l’inserimento dell’autismo nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) nel marzo 2017.Le istituzioni a livello legislativo hanno fatto il loro dovere, e le ringraziamo sinceramente.

Possiamo dire finalmente che oggi anche per le persone con autismo il diritto ad una vera presa in carico e ad una vera integrazione sociale è stato raggiunto? NO! Purtroppo quello che abbiamo ottenuto è ancora solo sulla carta. Troppo lento e complesso il cambiamento che deve ancora avvenire. La nostra strada è ancora tutta in salita. Il cambio culturale che deve avvenire nella Sanità, nelle Politiche Sociali, nella Scuola e nelle Comunità è un processo molto lento, e sono ancora tante (troppe!) le famiglie che non riescono a dare risposte dignitose e di qualità ai loro bambini, adolescenti e adulti con autismo.

A fronte di diagnosi che per fortuna ora (ma non sempre) riusciamo ad ottenere in tempi più rapidi rispetto al passato, esistono comunque divergenze nella proposta del progetto educativo che non tiene conto delle indicazioni della Linea Guida 21. Pochissime ASL possono offrire interventi abilitativi appropriati, intensivi e precoci. Non succede ancora che all’interno della scuola i nostri bambini e ragazzi abbiano al loro fianco insegnanti preparati e questo crea grosse difficoltà di apprendimento e adattamento. Ed è un problema reale quando al termine del percorso scolastico non sappiamo come riempire le giornate vuote dei nostri figli. Mancano servizi competenti, attrezzati, rispettosi dei diritti umani e motivati a rispondere alle necessità degli adulti con autismo, accompagnandoli in un percorso d’inclusione e partecipazione verso una vita piena e soddisfacente come quella di chiunque altro. Il rischio grande è che certi percorsi di autonomia faticosamente raggiunti vadano persi senza il sostegno necessario a prevenire la violazione dei loro diritti e delle libertà fondamentali di cittadini con il rischio di sopperire con l’uso dei farmaci per “calmare” chi non riesce ad esprimere il proprio disagio se non con comportamenti problematici!

Come non ricordare che ancora oggi la psichiatria fatica a riconoscere nell’autismo una disabilità di cui farsi carico! Anche i nostri figli diventano adulti ma manca quel passaggio di consegne a chi dovrebbe proseguire l’attuazione del loro progetto di vita. Si resta orfani di riferimenti certi, lasciando solo alle Politiche Sociali il compito di dare risposte che spesso sono condizionate dai magri bilanci degli enti locali.

Ancora oggi, a 10 anni dalla istituzione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo il 2 aprile, il cammino verso l’uguaglianza e la pari opportunità per i cittadini con autismo è ancora all’inizio, e dobbiamo tutti esserne consapevoli.

ANGSA, unendo le proprie forze insieme al GRUPPO ASPERGER, ANFFAS e FISH continuerà a portare alla ribalta i bisogni di questi bambini, adolescenti e adulti, che, come tutti, e nella loro unicità, possano avere il diritto ad una vita serena e dignitosa. e chiedono alle altre associazioni di unire le loro forze per superare quella frammentazione che danneggia prima di tutto le persone con autismo!

APPELLO: Campagna raccolta fondi FIA.
Si ricorda la necessità di fare ricerca in ambito psicopedagogico e sanitario, per superare i ritardi nella conoscenza delle cause e degli interventi efficaci sull’autismo. La Fondazione Italiana Autismo che

si sta impegnando per la ricerca e per la diffusione delle buone pratiche sull’autismo, è nata su iniziativa delle associazioni e in collaborazione con il MIUR con questo scopo.

E’ in atto dal 2 al 15 aprile una raccolta di fondi mediante SMS al numero
45581, per il valore di 2 euro, e da telefono fisso del valore di 5 euro in favore della Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA: www.fondazione-autismo.it)

Per ANGSA la presidente Benedetta Demartis

A Novara, il convegno sul “Manuale Essenziale per Vivere” per gli autistici adulti

Pubblichiamo l’articolo comparso su Pernoiautistici.it a firma di Pasqualina Pace a proposito del convegno di Angsa tenutosi a Novara sul “Manuale Essenziale per Vivere” per gli autistici adulti.

L’articolo integrale è consultabile al seguente link —> https://bit.ly/2G35OXC

Si è concluso sabato scorso a Novara presso l’Università del Piemonte Orientale un workshop ricco e impegnativo tenuto da Patrick McGreevy su “Essential for living” che si presenta come uno strumento di valutazione semplice, attento a tutti gli aspetti individuali, orientato alla pratica e all’insegnamento di skill funzionali e rilevanti rivolto a bambini e adulti con disabilità da moderata a severa e repertori limitati.

Essential for living include sette domini di abilità e un dominio sui problemi disadattivi; i domini sono centrati su otto abilità essenziali: fare richieste, aspettare, accettare la rimozione, completare compiti richiesti, accettare il “NO”, seguire istruzioni, completare abilità di vita quotidiana,tollerare situazioni.

La valutazione e l’insegnamento delle abilità all’interno dei domini sono sequenziate in ordine di difficoltà e in relazione alla funzionalità per cui la valutazione considera le abilità non come mera presenza/assenza delle stesse ma tiene conto dell’importanza di possedere determinate competenze nella vita di tutti i giorni.

Le abilità sono definite come must have ( che è necessario avere), should have (che si dovrebbero avere), good to have ( che è un bene avere) e nice to have ( che è utile avere).

Questa classificazione anticipa i concetti che stanno alla base dello sviluppo del manuale che come afferma Chiara Pezzana- Direttore sanitario del centro per l’autismo di Novara “E.Micheli” Onlus-“ Restituisce tecnica alle attività quotidiane”.

Essential for living è uno strumento utilizzato nella pianificazione di progetti educativi che integra perfettamente le tecniche di analisi del comportamento senza mai parlare di A.B.A. ( nelle accezioni che spesso sentiamo), la possibilità di essere utilizzato da tutte le figure educative ( insegnanti, educatori, familiari…)senza bisogno di una formazione lunga e specifica su Essential for living ma che abbiano padronanza nelle tecniche cognitivo – comportamentali, la certezza di ottenere risultati e avere contezza dei progressi avendo come riferimento quello che io chiamo la “ scienza dei risultati” ossia avere chiaro che il raggiungimento dell’obiettivo non è dato da una siglatura positiva ma è possiamo definirlo raggiunto solo se quella abilità è spendibile nella quotidianità e quindi ha una ricaduta in termini di qualità di vita della persona.

Credo che un quando un metodo provi ad accostare la scienza alla persona e al rispetto del suo essere e non viceversa parta già vincente. L’innovazione non risiede nelle procedure ma nel modo con il quale si applicano perché tra il dire e il fare ci sono loro: i nostri ragazzi e il loro futuro”.

Pasqualina Pace

responsabile equipe psicoeducativa Fondazione Marino per l’autismo Onlus

Nuovo appuntamento per Cinemanchìo | A Perugia c’è “Peter Rabbit”

Arriva nelle sale cinematografiche dell’UCi Cinema di Perugia “Peter Rabbit”, il film a tecnica mista del 2018 diretto da Will Gluck. Si tratta di un adattamento cinematografico della serie televisiva Peter coniglio (Peter Rabbit), basata a sua volta sul racconto di Beatrix Potter.

Il film sarà all’UCI di Perugia per Cinemanchìo, il progetto autism friendly con adattamento ambientale per rendere fruibile la proiezione e la visione dei film anche a persone affette dal disturbo dello spettro autistico.

La formula con Cinemanchìo resta sempre la stessa: luci in sala non del tutto spente; i suoni leggermente più bassi della normale trasmissione cinematografica; la libertà di movimento in sala durante la proiezione; la possibilità di portare cibo specifico da casa. Il tutto a favore dell’accessibilità.

Il progetto di cinema Autism Friendly è partito anche in Umbria, grazie alla disponibilità delle sale cinematografiche messe a disposizione da Uci Cinema, e all’impegno di ANGSA (Associazione Nazionale Soggetti Autistici). Con “Peter Rabbit” siamo già alla terza proiezione: la prima data in Umbria è stata quella di domenica 4 marzo, con la proiezione di “Leo Da Vinci” alle 10.40. Il 18 marzo è stata poi la volta di “Big Foot”, sempre all’UCI Cinema di Perugia. 29261669_10155104438057063_8205815965703733248_o

Il Progetto Cinemanchìo è stato sviluppato per garantire a centinaia di migliaia di persone la partecipazione attiva e continuativa all’offerta culturale in Italia. Si tratta quindi di criteri che possono essere ideali per tantissimi bambini e proprio per questo ci si aspetta una partecipazione ampia e condivisa. Cinemanchìo propone la resa accessibile grazie a tecnologie e sistemi di adattamento ambientale che consentano alle persone cieche, ipovedenti, sorde, ipoudenti e persone nello spettro autistico la visione dei film nelle sale cinematografiche. Le esperienze e l’impegno di associazioni che operano nel settore dell’accessibilità, della promozione sociale, della produzione e della distribuzione cinematografica hanno permesso l’elaborazione di un progetto nazionale che metta a sistema un modello inclusivo su tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa di enorme portata che consentirà all’Italia di raggiungere uno standard di assoluto valore nel campo dell’integrazione culturale e sociale.

2 aprile: Giornata Mondiale dell’Autismo. Il programma con ANGSA Umbria Onlus

Sta per partire il ricco calendario di eventi, tavole rotonde, incontri e cineforum che ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus ha strutturato in occasione del 2 aprile, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo. Dal 15 marzo al 5 aprile, infatti, Angsa Umbria Onlus, insieme ad altre realtà locali e nazionali, sarà impegnata a sensibilizzare la cittadinanza tutta e le istituzioni di fronte ad una sindrome ancora poco conosciuta, seppur diffusa. Tutto ruota intorno al 2 aprile: una data scelta nel 2007 dall’Onu e dedicata a una serie di iniziative che hanno come scopo quello di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone affette da autismo.

Angsa Umbria Onlus ha creato ad hoc un programma ricco di appuntamenti, che si articolerà in una serie di iniziative, dibattiti aperti alla cittadinanza, eventi e cineforum, ai quali parteciperanno tante istituzioni e realizzato anche grazie al patrocinio di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Provincia di Terni, Ufficio Scolastico Regionale, Usl 1 e 2 Umbria.

Grande spazio, quest’anno, al confronto con il mondo scuola: quattro gli incontri dal titolo “Autismo e scuola. Modelli e percorsi di integrazione”, programmati nelle città di Perugia (15 marzo, ore 16.30, Salone d’Onore di Palazzo Donini), Bastia Umbra (19 marzo, ore 16.30, Sala Multimediale Sant’Angelo – evento annullato per cause tecniche), Terni (22 marzo, ore 16.30, Sala dell’Orologio del Caos) e Foligno (26 marzo, ore 16.30, presso il Delfina Palace Hotel).

La sensibilizzazione nei confronti dell’autismo entrerà anche quest’anno all’interno delle scuole di tutta l’Umbria: grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, con la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza per l’Umbria, Maria Pia Serlupini, e con il dottor Angiolo Pierini, Neuropsichiatra infantile e referenti della Asl Umbria 2, tutte le scuole che aderiranno alla Giornata del 2 Aprile dedicheranno parte della loro programmazione alla tematica e coloreranno le loro scuole con grappoli di palloncini blu, colore simbolo dell’autismo.

Anche quest’anno, come per il 2017, spazio inoltre ai cineforum, grazie alla visione del film “The Special Need”, di Carlo Zoratti: un documentario ‘on the road’, sul tema della sessualità, ma prima ancora un’indagine sentimentale. Le proiezioni si terranno a: Foligno (26 marzo, ore 10, Politeama Clarici); Perugia (28 marzo, ore 10, Cinema Meliés); Bastia Umbra (28 marzo, ore 10, Cinema Esperia); Spoleto (28 marzo, ore 10, Sala Frau); Terni (28 marzo, ore 10, Sala dell’Orologio del Caos). Il cinema si conferma dunque una delle arti e degli strumenti di comunicazione migliore per l’autismo e per ANGSA Umbria Onlus, che, ricordiamo, ha recentemente avviato anche in Umbria, il progetto Cinemanchìo per il cinema “autism friendly”.

E si confermano anche per quest’anno, sempre nei giorni tra il 15 marzo e il 5 aprile, gli appuntamenti con il “Light it up blue”: i principali monumenti delle città italiane si coloreranno di blu, colore simbolo dell’autismo. In Umbria, ad acquisire questa particolare variazione cromatica, saranno i principali monumenti e centri storici: dell’evento saranno dunque protagonisti, tra gli altri, le facciate della Basilica di San Francesco di Assisi, i grifoni e l’atrio del Comune di Perugia, il balcone di Palazzo Donini che si affaccia su Corso Vannucci. Tra le altre città coinvolte: Trevi; Campello sul Clitunno; Spoleto; Castel Ritaldi; Foligno; Bevagna; Montefalco; Bastia; Spello; Cannara; Città di Castello; Sigillo; Gubbio; Bettona; Valfabbrica; Marsciano; Torgiano; Norcia; Terni; Stroncone; Arrone; Castiglione del Lago; Narni; Giano dell’Umbria.

Si terrà inoltre il “Piediblus“, in collaborazione con l’Usl Umbria 1 e 2, che coinvolgerà diverse linee di camminatori. Cittadini e amanti delle passeggiate cammineranno tutte le sere per le vie delle città umbre portando dei palloncini blu in mano, fermandosi durante il percorso per riflettere sulla problematica. Si camminerà a Perugia – Monteluce; Castel Del Piano; Madonna Alta; Villa Pitignano; Ponte San Giovanni; Petrignano; Castelnuovo; Santa Maria degli Angeli; Rivotorto; Capodacqua; Bastia Umbra; Cannara; Casacastalda; Città di Castello; Castiglione del Lago; Spello; Foligno; Spoleto; Trevi; Castel Ritaldi.

Le iniziative proseguiranno il 2 aprile, eletta come giornata madre delle Settimane Blu. Si intitola “Blue Trek” ed è il percorso guidato a Compignano, frazione di Marsciano, organizzato per l’occasione da ANGSA Umbria Onlus in collaborazione con l’associazione l’Olivo e la Ginestra. Ai partecipanti sarà consegnato un simbolico palloncino blu da tenere in mano durante la passeggiata. Dopo il pranzo, nel pomeriggio, spazio alle attività laboratoriali (lana, intreccio, musica e visita in fattoria).

La settimana si concluderà con il tavolo di condivisione esperienziale dal titolo “Identificare i disturbi dello spettro autistico: modelli di intervento e strumenti idonei”, che si terrà giovedì 5 aprile presso il Centro Diurno La Semente, a Limiti di Spello, a partire dalle ore 16.30. Sarà l’occasione per condividere con gli esperti del settore e le istituzioni esperienze, dubbi, domande, progetti futuri.

Per i dettagli dei singoli eventi potete consultare la pagina Facebook di Angsa Umbria Onlus, a questo link: www.facebook.com/angsaumbria

Cinemanchìo arriva in Umbria | La proiezione è a Perugia

Le luci in sala, che non vengono del tutto spente; i suoni leggermente più bassi della normale trasmissione cinematografica; la libertà di movimento in sala durante la proiezione; la possibilità di portare cibo specifico da casa. Il tutto a favore dell’accessibilità. Si chiama Cinemanchìo ed è il progetto di cinema Autism Friendly che partirà anche in Umbria, grazie alla disponibilità delle sale cinematografiche messe a disposizione da Uci Cinema, e all’impegno di ANGSA (Associazione Nazionale Soggetti Autistici).

Prima data in Umbria sarà quella di domenica 4 marzo, con la proiezione di “Leo Da Vinci” alle 10.40.

Il Progetto Cinemanchìo è stato sviluppato per garantire a centinaia di migliaia di persone la partecipazione attiva e continuativa all’offerta culturale in Italia. Si tratta quindi di criteri che possono essere ideali per tantissimi bambini e proprio per questo ci si aspetta una partecipazione ampia e condivisa. Cinemanchìo propone la resa accessibile grazie a tecnologie e sistemi di adattamento ambientale che consentano alle persone cieche, ipovedenti, sorde, ipoudenti e persone nello spettro autistico la visione dei film nelle sale cinematografiche. Le esperienze e l’impegno di associazioni che operano nel settore dell’accessibilità, della promozione sociale, della produzione e della distribuzione cinematografica hanno permesso l’elaborazione di un progetto nazionale che metta a sistema un modello inclusivo su tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa di enorme portata che consentirà all’Italia di raggiungere uno standard di assoluto valore nel campo dell’integrazione culturale e sociale.

«È bene ricordare – sottolineano tra l’altro i promotori di Cinemanchìo – che le proiezioni Friendly Autism Screening sono in realtà adatte a tutti i bambini, poiché consentono loro la visione del film in un ambiente libero e aperto, che è perfetto per i giovanissimi spettatori».

Progetto Tablo, l’Europa a Spello in visita al centro diurno di ANGSA “La Semente”

Mercoledì 14 febbraio, alle ore 10, presso il centro diurno semi-residenziale La Semente gestito da ANGSA Umbria Onlus, a Limiti di Spello, si è tenuta la visita da parte dei rappresentanti di 7 partner europei nell’ambito del progetto “Tablo”. La Semente si conferma infatti centro di eccellenza in Umbria nell’ambito della cura dell’autismo.

I rappresentanti hanno trascorso una settimana in Umbria, da lunedì 12 febbraio, presso il Centro Atlas dell’Associazione Sementera Onlus di Perugia.

Tale progetto, finanziato nell’ambito dell’Erasmus+, sta completando la realizzazione di uno strumento gratuito di e-learning che favorisca la conoscenza e la divulgazione di interventi a mediazione artistica a servizio di persone che soffrono di malattie croniche.

Simone Donnari del Centro Atlas è il responsabile del progetto, a cui l’associazione partecipa in forza della sua competenza ed esperienza ventennale nel campo delle terapie non verbali, dell’arteterapia e della innovazione tecnologica, insieme alla presidente Valentina Canonico e ad un team di 23 operatori.

Nel corso della visita i partner europei, guidati da rappresentanti del National Health System (NHS) Sistema Sanitario Inglese, visiteranno altre eccellenze umbre nell’ambito della cura e del trattamento di psicosi e autismo: le strutture della Asl Umbria2 di Foligno, l’Istituto Serafico di Assisi, il Centro Diurno La Semente di Spello, oltre a sperimentare le modalità innovative dei laboratori espressivi basati su arte e tecnologia presso il Centro Atlas (www.atlascentre.eu).

Al temine della visita, durante la quale la delegazione inglese ha avuto modo di conoscere anche le attività svolte all’interno della fattoria sociale La Semente, spin off di ANGSA Umbria Onlus, gli ospiti hanno potuto degustare le pietanze del pranzo preparate direttamente all’interno della cucina dell’agriturismo, con prodotti a km0 e coltivati anche nei 4 ettari di terreno a disposizione della cooperativa agricola sociale.

Aperte le iscrizioni per il bando “Fundraiser per il terzo settore”

Sono aperte le iscrizioni per partecipare alle selezioni del corso “Fundraiser per il Terzo Settore” – Codice provv. 49/2017.

Il percorso formativo integrato prevede una parte di formazione teorica della durata di n. 450 ore e un tirocinio curricolare di 6 mesi (n. 720 ore), ed inizierà presumibilmente entro il mese di maggio 2018.

Anche Angsa Umbria Onlus partecipa come ente ospitante per i tirocini curriculari. Se siete dunque interessati a lavorare e a fare un’esperienza nel mondo del terzo settore, in un’associazione impegnata nel settore socio-sanitario al fianco di famiglie di soggetti affetti dal disturbo dello spettro autistico, partecipate a questo bando.

Il corso é riservato a n. 15 allievi/e residenti o domiciliati in Umbria, inoccupati/disoccupati iscritti ad uno dei Centri per l’Impiego della Regione Umbria, in possesso di un qualsiasi diploma di scuola superiore di secondo grado.

La scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione è fissata per il giorno mercoledì 21 marzo 2018 – alle ore 18.00.

La domanda di iscrizione, unitamente alla documentazione allegata, dovrà essere presentata a manooppure a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno presso la sede di FORMA.Azione srl – Via Luigi Catanelli, 19 – 06135 Ponte San Giovanni – PERUGIA entro e non oltre il giorno mercoledì 21 marzo 2018 – alle ore 18.00.

Nel caso di consegna tramite raccomandata la domanda si considera prodotta in tempo utile qualora spedita entro la data e orario sopra indicati a pena di esclusione;  a tal fine farà fede la data ed il timbro apposti  dall’Ufficio postale accettante avendo cura che risulti dal timbro anche l’ora di spedizione.

L’elenco dei candidati ammessi alla Selezione (prova scritta), la data, l’ora e la sede di svolgimento della stessa saranno rese note in tempo utile sul sito www.azione.com.

I candidati non ammessi alla selezione in seguito alla verifica dei prerequisiti, saranno avvisati a mezzo telegramma o raccomandata con ricevuta di ritorno.

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