Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo disponibile al Centro Up

La biblioteca del Centro Up di Santa Maria degli Angeli, destinato ai piccoli e gestito da ANGSA Umbria, diventa più grande e più fornita. Da questo mese, infatti, è disponibile presso il centro, per chiunque volesse consultarlo, il Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo. Potete trovare a disposizione già il primo numero.

Si tratta di una rivista in grado di coniugare teoria e interventoeducazione e ricerca, capace di suggerire buone pratiche educative, riabilitative e cliniche costruendo un ponte ideale tra le migliori esperienze italiane e internazionali.
Offre a tutti i professionisti che operano nel campo della disabilità intellettiva e dell’autismo molte informazioni utili:

– una serie di contributi operativi selezionati dalla migliore letteratura internazionale in fatto di buone prassi selezionati da un prestigioso Comitato Scientifico che opera secondo un rigoroso codice etico;
– un’occasione per veicolare le proprie esperienze cliniche ed educative;
– uno strumento di crescita e confronto professionale;
– uno strumento per promuovere e divulgare percorsi di ricerca nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo.

Consultare il  “Giornale Italiano dei disturbi del neurosviluppo”  vuol dire scegliere  di scoprire e condividere importanti spunti di riflessione per accrescere le competenze personali e apportare migliorie nel proprio lavoro.

Milano, Master di secondo livello dal titolo Il disturbo dello spettro dell’autismo (ASD) in età adulta

E’ stato pubblicato il bando di attivazione dei corsi per master del primo semestre e contestualmente sono state aperte le iscrizioni. Trovate tutte le informazioni a questo link.

Obiettivi formativi

Il corso per master intende fornire ai partecipanti le seguenti conoscenze e capacità:

capacità di inquadramento del funzionamento autistico nell’abito dei Disturbi del Neurosviluppo (DSM-5 e ICD-11) e delle linee di indirizzo nazionali;
conoscenza dei principali interventi farmacologici e delle strategie di collaborazione nell’équipe multidisciplinare;
– capacità di inquadramento diagnostico, conoscenza del protocollo diagnostico e dei test più utilizzati in età adulta (ADIr, ADOS2 modulo 4, CARS2, RADDSr ecc.) con particolare attenzione alle strategie di somministrazione dei test e all’attribuzione dei punteggi;
– conoscenza delle strategie di diagnosi differenziale e delle comorbidità psichiatriche;
– capacità di inquadramento neuropsicologico e psico-educativo, conoscenza del protocollo diagnostico e dei test più utilizzati in età adulta (WAIS-IV, LEITER, Funzioni esecutive e coerenza centrale, TTAP, COMFOR, analisi del compito) con particolare attenzione alle strategie di somministrazione dei test e all’attribuzione dei punteggi;
– capacità nella lettura dei test, nella trasformazione dei dati acquisiti in obiettivi di intervento e nello sviluppo di progetti di intervento individualizzati;
– conoscenza delle principali strategie di intervento per adolescenti e adulti con autismo (interventi comportamentali, educazione strutturata, psicoterapia) declinati secondo i diversi stili di funzionamento e le diverse esigenze nell’età adulta;
– inquadramento delle difficoltà specifiche che possono incontrare i familiari di persone con autismo.

Sbocchi occupazionali

La legge n° 134/2015 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” sancisce la necessità di creare poli specialistici nel SSN per tutte le fasce d’età (minori, adolescenti e adulti) che si occupino della presa in carico della persona con autismo e della sua famiglia.

Le diagnosi dei bambini, anche in Italia, stanno raggiungendo le stime di prevalenza conosciute in altri paesi europei (1 persona su 100) e la stabilizzazione dei criteri diagnostici mette in luce come coloro che hanno ricevuto una diagnosi in età precoce mantengano le caratteristiche profonde di tale funzionamento.

Inoltre l’aumento delle diagnosi a minori con buone capacità intellettive e con linguaggio verbale nella norma, permette di prevedere la necessità di attivare servizi diversi da quelli già esistenti per persone che all’ASD hanno associata anche una disabilità intellettiva significativa.

I servizi per adolescenti e adulti sono ancora oggi ampiamente insufficienti alle esigenze della popolazione di persone con la diagnosi di ASD che si sta affacciando all’età adulta, i servizi non sono pronti e non dispongono di personale preparato alla specificità del funzionamento autistico.

Sono anche ancora pochi i servizi di Psichiatria preparati a riconoscere la sintomatologia autistica e a collocarla in un più ampio processo di crescita e di sviluppo del paziente.

I servizi di impiego dei corsisti potranno dunque essere legati al servizio sanitario nazionale, al privato sociale (centri diurni, laboratori, servizi residenziali di varia natura, inserimento lavorativo) e al privato (psicoterapia e consulenza alle famiglie).

Persone con disabilita’ intellettive e capacita’ decisionale: a che punto siamo?

E’ aperta una consultazione pubblica aperta a persone con disabilità, famiglie, esperti ed istituzioni tramite questionario online anche in versione accessibile, in linguaggio facile da leggere.

L’ art.12 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità parla di uguale riconoscimento dinanzi alla legge, affermando che le persone con disabilità hanno il diritto al riconoscimento in ogni luogo della loro personalità giuridica e godono della capacità giuridica su base di uguaglianza con gli altri in tutti gli aspetti della vita. Inoltre, prevede che siano messe in campo, dagli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione, misure adeguate per consentire l’accesso da parte delle persone con disabilità al sostegno di cui dovessero necessitare per esercitare la propria capacità giuridica, assicurando che le misure relative all’esercizio della capacità giuridica rispettino i diritti, la volontà e le preferenze della persona.

Rispetto a tutto ciò, quindi, sono efficaci e sufficienti le normative, gli strumenti e le leggi attualmente in vigore nel nostro paese? Per fare il punto della situazione, e per avanzare delle proposte costruttive di modelli innovativi di sostegno al processo decisionale per le persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo, Anffas ha promosso il progetto “Capacity: la legge è eguale per tutti Modelli e strumenti innovativi di sostegni per la presa di decisioni e per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive”.

LE FASI DEL PROGETTO.
La prima fase del progetto intende realizzare un’analisi della concreta attuazione dell’art. 12, anche a confronto con i sistemi introdotti a livello europeo ed internazionale, così da poter individuare i punti critici e le eventuali falle su cui basare le proposte di revisione del sistema giuridico-normativo, ma anche di nuove strategie operative.
La seconda fase è quella operativa, e prevederà la sperimentazione di modelli e pratiche innovative, a sostegno del processo decisionale, così da giungere a una piena inclusione sociale e partecipazione alla cittadinanza attiva per le persone con disabilità intellettive. L’intento sarà supportato anche dalla realizzazione di toolkit (kit di strumenti quali guide, tutorial, esercizi, risorse informatiche) rivolti a persone con disabilità, famiglie, operatori dei servizi, operatori.

LA CONSULTAZIONE PUBBLICA.
Il 10 luglio scorso è stata quindi lanciata, per dare avvio alla fase 1, una consultazione pubblica per raccogliere le esperienze dei cittadini interessati: l’obiettivo è coinvolgere persone con disabilità, famiglie, esperti ed istituzioni al fine di giungere all’elaborazione, il più possibile condivisa, di proposte innovative e di nuove risposte al tema del sostegno alla presa di decisioni per le persone con disabilità. Si tratta del primo studio nazionale italiano in materia.

CHI PUO’ PARTECIPARE ALLA CONSULTAZIONE.
Il questionario è aperto, in particolare, a persone con disabilità, familiari, esperti, professionisti del settore legale e di giustizia (come giudici, avvocati) a persone che ricoprono ruoli di tutori, curatori o amministratori di sostegno e professionisti del settore sociale educativo, nonché a tutti coloro i quali desiderino esprimere la propria opinione e far sentire la propria voce in merito ai sostegni ai processi decisionali ed ai sistemi di tutela per le persone con disabilità nel nostro Paese.

TEMPI E MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE.
Anffas invita tutti a dare il proprio contributo a questa importante analisi: è possibile accedere alla consultazione tramite internet attraverso la compilazione online di un questionario fino al 5 ottobre 2018,
E’ disponibile una versione “standard” del questionario, ma anche una versione semplificata, “facile da leggere e da capire”, così che possa essere compilata anche da persone con disabilità di tipo intellettivo.

Per info: Progetto CAPACITY

QUI IL LINK AL QUESTIONARIO —> https://it.surveymonkey.com/r/capacityanffas

Casi di discontinuità del sostegno, segnalazioni urgenti alla Fish

La FISH (www.fishonlus.it) ha urgenza di raccogliere al più presto il maggior numero di segnalazioni di casi di discontinuità dei docenti per il sostegno che hanno comportato uno o più cambi di insegnante durante l’ultimo anno scolastico appena concluso (2017-2018).

Questo per avere dati concreti a supporto della richiesta che la FISH intende fare al MIUR di emanare una circolare urgente per il prossimo anno scolastico che ricordi alle scuole di applicare una norma già esistente che prevede l’impossibilità di spostare di sede un docente dopo il 20 settembre (D.Lgs. n° 297/1998, art. 461, espressamente richiamato dall’art. 14 comma 4 del D.Lgs. n° 66/2017) e garantire così fin dall’inizio del prossimo anno scolastico una maggiore continuità dei docenti per il sostegno, anche precari, almeno nel corso dello stesso anno scolastico.

E’ infatti emerso l’importanza di riuscire a far applicare correttamente in tutte le scuole, l’articolo 14 comma 4 del D.Lgs 66/17 in materia di continuità del Progetto educativo e didattico.

Questo comma recita infatti che “al fine di garantire la continuità didattica durante l’anno scolastico si applica l’articolo 461 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297“.

Questo ultimo recita pertanto “1. Non si dà luogo a spostamenti di personale dopo il ventesimo giorno dall’inizio dell’anno scolastico, anche se riguardano movimenti limitati all’anno scolastico medesimo e anche se concernenti personale delle dotazioni organiche aggiuntive. 2. I provvedimenti che comportino movimenti di personale già in attività di insegnamento, adottati dopo il ventesimo giorno dall’inizio dell’anno scolastico, salvi gli effetti giuridici, sono eseguiti, per quanto riguarda il raggiungimento della nuova sede, dopo l’inizio dell’anno scolastico successivo.”

Vi chiediamo pertanto di compilare il presente questionario anonimo (molto veloce) per ciascun alunno cliccando sul bottone “AVANTI”.

Sarebbe importante avere un consistente numero di dati prima della fine del mese di luglio, in modo da poterli portare nella prossima riunione dell’Osservatorio ministeriale permanente per l’inclusione scolastica.

Il link del questionario è https://goo.gl/forms/X72t3IVZfsmT9j5X2 e potete diffonderlo anche a chi di vostra conoscenza e ad altre famiglie che conoscete (anche tramite il passaparola delle famiglie stesse o di insegnanti amici) che possano segnalare casi simili, anche se non socie di associazioni aderenti alla FISH.

 

È nato il Coordinamento Umbro delle Associazioni di Salute Mentale (CUASM)

Primo atto formale 6 proposte comuni per Piano Sanitario Regionale 2018-2020

E’ stato costituito il CUASM, Coordinamento Umbro Associazioni Salute Mentale, e di esso fanno parte le Associazioni AIFA Onlus, ANGSA Umbria Onlus, APAV (Associazione Parole che Volano), Dis e Dintorni, Liberi di….Orvieto per l’ADHD,  ed ha individuato 6 priorità in tema di salute mentale cruciali per la stesura del nuovo Piano Sanitario Regionale dell’Umbria 2018-2020.

Il PSR 2018-2020, documento programmatico, essenziale per le politiche sanitarie e socio sanitarie del prossimo triennio, è l’occasione primaria per evidenziare azioni concrete al fine di garantire la qualità di vita e la dignità ai bambini, agli adolescenti ed alle persone adulte con bisogni di cura in ambito di salute mentale assicurando trattamenti educativi-riabilitativi adeguati, di qualità, continuativi ed omogenei nell’intero territorio regionale.

Il confronto approfondito fra i rappresentanti delle Associazioni che aderiscono al CUASM ha posto in evidenza le seguenti priorità, a cui il Piano Sanitario Regionale 2018-2020 deve dare risposta:

  1. istituzione di posti letto di Neuropsichiatria per le acuzie psichiatriche in età evolutiva in Umbria.
  2. Realizzazione in ogni Azienda Sanitaria Locale almeno una struttura residenziale socio sanitaria per minori a bassa intensità terapeutico-riabilitativa e almeno una struttura residenziale socio sanitaria per minori a media intensità terapeutico-riabilitativa, a gestione diretta dell’USL, ai sensi degli art. 31 e 32 del Regolamento Regionale del 4 dicembre 2017 n 7.
  3. Stabilire l’età unica di 18 anni per il passaggio dai Servizi di NPI ai Servizi dell’età adulta, che deve prevedere l’istituzione di équipe integrate fra i Servizi a partire dal compimento del 16° anno d’età e che preveda almeno 2 incontri per ogni anno, al fine di evitare il rischio di drop-out.
  4. Dare concretamente corso ai PTRI, Progetti Terapeutici Riabilitativo Individuali, che devono essere espletati con l’avallo dei familiari e la presa in carico globale delle famiglie.
  5.  Liste di attesa per la valutazione e restituzione della diagnosi: prima visita entro 45 giorni dalla data della richiesta e consegna della diagnosi entro 120 giorni dalla richiesta
  6. Programmazione dell’attività di rete interistituzionale fra gli operatori dei Servizi, i rappresentanti delle Associazioni, gli educatori delle scuole per valutare criticità ed opportunità.

Le associazioni che hanno dato vita al CUASM, auspicano che anche altre realtà associative che si occupano di Salute Mentale in Umbria vogliano aderire al coordinamento e, possano partecipare attivamente su temi che dovessero avere un comune terreno di intervento.

Contatto mail coordinamento: cuasme@virgilio.it   Contatto telefonico: qualunque dei numeri indicati in calce.

 – AIFA Onlus, Associazione Italiana Famiglie ADHD – Referente per l’Umbria Paolo De Luca –  mail: referente.umbria@aifa.it – cellulare: 328 6650216 – web site: www.aifaonlus.it

– ANGSA Umbria ONLUS, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Umbria –

Consigliera Regionale in Umbria Moira Paggi – mail: sedefolignospoleto@angsaumbria.org,

cellulare: 340 7307365 – sito: www.angsaumbria.org

– A.P.A.V. Associazione Parole che Volano – Presidente Fiorella Listanti –

mail: fiorella.listanti@gmail.com  – cellulare: 328 1163942 – web site: www.apavterni.it/

– Dis e Dintorni – Presidente Marco Battellini – mail: marco.battellini@virgilio.it – cellulare: 347 5853986 –

Pagina Facebook: Dis e dintorni

– Liberi di…. Orvieto per l’ADHD – Presidente: Roberto Menna – Referente per il Coordinamento: Mario Panara tel. 333 3737888 mail: liberidiorvietoadhd@gmail.com – Pagina Facebook: ADHD Orvieto e dintorni

Scuola e insegnanti di sostegno: come fare richiesta per la continuità didattica

Nell’articolo di oggi, che riprende quando pubblicato dal sito Money.it, vi forniamo tutti i dettagli a proposito della riforma degli insegnanti di sostegno e del modello da compilare per richiedere l’assegnazione della stessa supplenza dell’anno precedente appellandosi al diritto alla continuità didattica.

Ecco l’articolo che riprendiamo integralmente:

Il CIIS (Coordinamento Insegnanti Italiani di Sostegno) ha infatti pubblicato il Fac-Simile che i genitori di un bambino con difficoltà nell’apprendimento devono presentare alla scuola per chiedere che al proprio figlio venga assegnato lo stesso supplente dell’a.s. 2016-2017.

SCARICA IL MODULO

Con l’inizio dell’anno scolastico infatti verrà attuata una delle novità più importanti dalla riforma del sostegno, attuata dal D.Lgs 66/17 approvato dal Consiglio dei Ministri nei mesi scorsi, ovvero quella che prevede la conferma dei docenti di sostegno precari in casi particolari.

Una novità introdotta non tanto per tutelare i precari del sostegno, quanto per assicurare la continuità didattica-educativa degli alunni. Infatti, uno studente con disabilità se affidato ogni anno ad un insegnante di sostegno differente ci metterà di più ad apprendere, poiché bisogna considerare la fase di adattamento ai metodi del nuovo docente.

La continuità didattica è un diritto importante per tutti gli studenti, figuriamoci per quelli affetti da un disturbo per il quale è riconosciuto il sostegno.

Ecco perché nella riforma del sostegno è stata data molta importanza alla continuità didattica; è bene specificare però che il Dirigente Scolastico non è obbligato ad assumere il “vecchio” supplente per garantire la continuità didattica, ma deve farlo solamente qualora ne rilevi la necessità.

Saranno i genitori – e non gli insegnanti – a presentare la richiesta, compilando il modulo (di seguito potete scaricare il Fac-Simile) messo a disposizione dal CIIS.

La riforma del sostegno lascia ai genitori l’iniziativa della richiesta di continuità didattica; sono questi infatti a dover presentare la domanda al Dirigente Scolastico chiedendogli di assegnare la supplenza allo stesso docente precario che nell’anno scolastico 2016-2017 è stato affiancato a loro figlio.

Il futuro del docente precario, quindi, è in mano a genitori e al Dirigente Scolastico, poiché è quest’ultimo a dover valutare l’effettiva necessità dell’alunno nell’essere affiancato dallo stesso insegnante di sostegno. Solamente se sussistono le condizioni per la garanzia della continuità didattica potrà esserci la conferma del docente.

A tal proposito, nella richiesta i genitori dovranno confermare che l’insegnante di sostegno ha “contribuito a favorire i processi di apprendimento, di socializzazione, di relazione e di comunicazione di nostro/a figlio/a, stabilendo con lui e con i suoi compagni di classe un’intesa positiva”.

Se il Dirigente Scolastico a sua volta accerterà la necessità dello studente nell’essere seguito dallo stesso docente, proporrà al supplente – non prima dell’avvio delle lezioni – di prolungare per un altro anno il contratto a tempo determinato.

Insomma, la continuità del progetto educativo e didattico è in mano a genitori e DS; l’insegnante di sostegno precario non deve far altro che incrociare le dita e sperare che quanto fatto di buono nell’anno scolastico precedente sia stato riconosciuto dai genitori.

Riduzione ore di sostegno a scuola. La condanna del MIUR dal Tar

Arriva la notizia di un’altra sentenza del TAR Lazio (in questo caso TAR Lazio Roma Sez. III bis, Sent., (ud. 06-02-2018) 05-04-2018, n. 3790) che condanna il MIUR in merito alla riduzione delle ore di sostegno a scuola.

Una sentenza che arriva a seguito dell’esposto da parte di alcuni genitori che si sono viste le ore di sostegno erogate per il proprio figlio, affetto da handicap, ridotte negli anni. “I ricorrenti – si legge nella sentenza – hanno rappresentato che il loro figlio, in quanto affetto da patologia invalidante grave, necessita di essere assistito permanentemente nelle forme e con le modalità previste dalla legge per favorire l’integrazione e l’inserimento scolastico”: la limitazione delle ore stabilita dall’istituto scolastico risulterebbe pertanto “inadeguata a fronte delle 40 ore settimanali frequentate dal bambino a tempo pieno dal lunedì al venerdì” ed hanno, quindi, chiesto “la reintegrazione delle ore di sostegno nella misura complessivamente spettanti a copertura totale dell’orario scolastico pari a 1:1 settimanali”. In diritto hanno sollevato le censure di eccesso di potere per ingiustizia manifesta ed irragionevolezza, difetto di motivazione, sviamento e contraddittorietà, violazione e falsa applicazione di legge ecc.

 Così il TAR: “come più volte statuito da numerose e recenti decisioni del Consiglio di Stato, il diritto all’istruzione del disabile, ed in particolare del disabile grave, costituisce un diritto fondamentale rispetto al quale il legislatore (in prima battuta) e l’amministrazione (in attuazione della legge) non possono esimersi dall’apprestare un “nucleo indefettibile” di garanzie, fino anche a giungere alla determinazione di un numero di ore di sostegno pari a quello delle ore di frequenza, in caso di accertata situazione di gravità del disabile”.
A riguardo, inoltre, il Consiglio di Stato aggiunge che sono necessari tutti gli interventi utili a consentire, nel diritto del disabile, all’integrazione scolastica ed allo sviluppo delle sue potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione e nelle relazioni, per consentirgli il raggiungimento della massima autonomia possibile.
Peraltro – come pure è stato affermato, a più riprese, in giurisprudenza – i principi costituzionali impongono di dare una lettura sistematica alle disposizioni sulla tutela degli alunni disabili ed a quelle sull’organizzazione scolastica e sulle disponibilità degli insegnanti di sostegno, nel senso che le posizioni degli alunni disabili devono prevalere sulle esigenze di natura finanziaria. Nel caso di specie, il Tar ha stabilito che il minore, così come domandato dai ricorrenti, e per l’anno scolastico di riferimento, ha diritto all’insegnante di sostegno per l’intero arco della giornata scolastica, ossia secondo il rapporto 1:1, con ogni conseguente obbligo in capo all’amministrazione intimata.
Il Tribunale amministrativo ha inoltre deciso per un risarcimento alla famiglia, in misura pari ad Euro 800,00 per ogni mese (con riduzione proporzionale per le frazioni di mese) per il quale risulti che, durante l’anno scolastico 2016/17, e nonostante le pronunce cautelari di questo TAR, il minore abbia effettivamente sofferto della mancata assistenza nel predetto rapporto di 1:1.

Community Report on Autism 2018 | I dati da uno studio in America

I risultati dal CDC’s Autism and Developmental Disabilities Monitoring (ADDM) Network dimostrano che la stima percentuale di bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico (ASD) è maggiore rispetto ai rapporti precedenti.

Lo studio, basato sul monitoraggio all’interno di 11 comunità negli Stati Uniti, ci dice che circa l’1,7%, o 1 su 59, di bambini di 8 anni risultano avere l’ASD. Questi risultati indicano che continuano ad esserci molti bambini che vivono con ASD che hanno bisogno di servizi e supporto, fin da subito ma anche durante la loro crescita,  nell’adolescenza e nell’età adulta. Essere a conoscenza di quanti bambini hanno l’ASD è solo una parte del quadro completo della situazione.

I risultati ci mostrano anche che, mentre abbiamo fatto progressi per ridurre le disparità razziali ed etniche nell’identificazione dell’ASD nei bambini, si può fare di più per garantire che i bambini siano valutati il ​​più presto possibile dopo che le preoccupazioni sul loro sviluppo sono state identificate.

Per tutti i dati dello studio di riferimento, condotto dal CDC’s Autism and Developmental Disabilities Monitoring (ADDM) Network visitate questo link e leggete il documento.

Community Report on Autism 2018

A maggio sbocciano le roselline della solidarietà con ANGSA Umbria Onlus

Dall’11 al 13 maggio in tante piazze, vie e centri storici dell’Umbria in sostegno alle famiglie con le persone affette da autismo. Per condividere, usa l’hashtag #LEROSEDIANGSAUMBRIA

Come accade ormai da anni, la ricorrenza della festa della mamma si trasforma in un’occasione speciale per compiere un gesto di solidarietà a favore di ANGSA Umbria Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), realtà impegnata da più di quindici anni nel supporto alle persone affette da autismo e alle loro famiglie.

“Aiutaci a far fiorire il futuro …” sarà infatti lo slogan che ricorrerà in numerose piazze, vie e centri storici dall’11 al 13 maggio prossimi. In questi giorni le piazze, i centri storici, i piazzali dei centri commerciali e delle principali parrocchie si coloreranno con le profumatissime piante di rose di ANGSA Umbria. Con una piccola donazione a favore dell’autismo si potrà ricevere una meravigliosa piantina di rosa.

Tanti i volontari coinvolti che, con la loro preziosa collaborazione, rendono possibile questa campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi a favore dell’autismo. Ma ancor più preziosa sarà la collaborazione e il coinvolgimento della cittadinanza tutta, nel sostenere ANGSA acquistando, con una piccola donazione, le coloratissime roselline dai banchetti disseminati per tutta l’Umbria.

Di seguito dove trovare alcuni dei principali: a Spoleto presso il Conad; a Foligno (atrio Polo Ospedale); a Montefalco (Conad e Chiesa di San Bartolomeo); a Perugia (in centro storico, presso la macelleria Rinaldo Gerbi e a Monteluce presso il Bar Espressino); a Villa Pitignano presso la parrocchia; a Ponte Felcino presso la parrocchia; a Capitan Loreto (Parrucchieria Nicoletta); a Terni (Parrocchia Santa Maria del Monumento – Chiesa del Cimitero; Parrucchieria “Diva” e “Le mani nei capelli”; Parrocchia San Giovanni Bosco – Campomaggiore); a Narni e Narni Scalo presso il negozio “Motortest”; a Cannara (presso la Coop); a Bastia Umbra (presso la Coop, in centro storico – Piazza Mazzini, presso la Parrucchiera Mila e la merceria “Ritagli di tempo” e presso la parrocchia di XXV Aprile); a Santa Maria degli Angeli (centro storico e Coop); a Viole di Assisi (presso il Conad di Francesco Pallaracci); presso la parrocchia a Tordandrea di Assisi; a Petrignano di Assisi (Piazza Masi); a Palazzo di Assisi (presso la parrocchia); presso la parrocchia a Tordibetto; Torchiagina (Chiesa di San Carlo); presso la parrocchia di San Gregorio e di Collestrada; a Passaggio di Bettona, in centro storico; a Spello, presso il centro commerciale La Chiona.

Anche tante scuole aderiscono alla campagna, colorando e profumando le loro aule, tra cui: scuola materna “Io Bambino” di A. Betti e Ist. Comprensivo “B. Brin” di Terni; plesso scolastico “Melanzio Parini” di Montefalco; scuola primaria di Villa Pitignano – Perugia; scuola infanzia di Ponte Pattoli – Perugia; scuola infanzia “Santucci” di Madonna Alta – Perugia; asilo nido “La tana dei lupetti” di Ponte San Giovanni – Perugia; plesso didattico “Don Bosco” di Bastia Umbra.

Un regalo speciale che permetterà di rendere sostenibili e realizzabili le numerose attività e i tanti progetti che l’associazione sta portando avanti da ormai 16 anni con passione, a favore di minori e adulti autistici e delle loro famiglie.

Per condividere con ancora più forza la campagna delle rose di ANGSA Umbria Onlus, quest’anno lanceremo un hashtag #LEROSEDIANGSAUMBRIA, attraverso il quale volontari, donatori e affezionati potranno condividere con foto e video sui social la loro donazione e partecipazione ad “Aiutaci a far fiorire il futuro…”.

Convegno “Autismi, benessere e sostenibilità”, a Rimini dati ufficiali su autismo in Italia

Grazie ad ASDEU (Autism Spectrum Disorder in European Union), progetto europeo biennale finanziato dalla Commissione Europea, sono oggi disponibili i dati definitivi della prevalenza dei disturbi dello spettro autistico nel nostro Paese, secondo i quali circa un bambino italiano su 100 è colpito da autismo.
«Questa iniziativa continentale – come spiegano dal Centro Studi Erickson – ha avuto come obiettivo quello di fare il punto sullo stato dell’arte dell’autismo in Europa, sotto diversi punti di vista, e per molti Stati, Italia compresa, la ricerca ha rappresentato una prima esperienza di studio epidemiologico dei disturbi dello spettro autistico. Nel nostro Paese ASDEU è stato ufficialmente rappresentato dall’IRCCS Stella Maris di Calmbrone (Pisa), sotto la guida del neuropsichiatra Filippo Muratori e dello psicologo e psicoterapeuta Antonio Narzisi. In un secondo momento ha aderito anche l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), con uno studio promosso e finanziato dal Ministero della Salute, intitolato Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, che ha portato a un’ulteriore ricerca epidemiologica nelle aree di Lecco-Monza-Brianza, Roma e Palermo».

Lo studio epidemiologico ASDEU-Stella Maris è stato eseguito su oltre 10.000 bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni nell’area metropolitana di Pisa e Provincia. Lo scopo era da una parte quello di stimare il numero dei bimbi in quella fascia di età con una diagnosi di autismo, dall’altra di individuare alunni che non avessero una diagnosi ma il cui profilo comportamentale potesse essere suggestivo di autismo. La chiusura della ricerca ha confermato i dati attesi relativi alla prevalenza dei disturbi dello spettro autistico in Italia ovvero di circa uno su 100, anche se i risultati finali sono ancora in fase di elaborazione.
«Coinvolgendo le scuole – viene ulteriormente sottolineato da Erickson -, ASDEU ha facilitato una migliore comprensione delle necessità dei bambini con autismo, elementi essenziali per una migliore organizzazione delle risorse a supporto di famiglie e alunni. Ha permesso inoltre di individuare le forme di autismo più lievi, cosiddette “ad alto funzionamento”, che sono più difficili da intercettare e poi diagnosticare».

Lo studio verrà prossimamente presentato da Antonio Narzisi al convegno Autismi, benessere e sostenibilità organizzato da Erickson per il 4 e 5 maggio al Palacongressi di Rimini, del quale avremo occasione di riparlare sulle nostre pagine. Si tratta infatti di un appuntamento molto atteso, durante il quale una serie di ospiti e relatori internazionali faranno il punto sulla ricerca scientifica, sui nuovi modelli di diagnosi e intervento e sugli strumenti operativi attualmente disponibili. (S.B.)