Milano, Master di secondo livello dal titolo Il disturbo dello spettro dell’autismo (ASD) in età adulta
Obiettivi formativi
Il corso per master intende fornire ai partecipanti le seguenti conoscenze e capacità:
capacità di inquadramento del funzionamento autistico nell’abito dei Disturbi del Neurosviluppo (DSM-5 e ICD-11) e delle linee di indirizzo nazionali;
conoscenza dei principali interventi farmacologici e delle strategie di collaborazione nell’équipe multidisciplinare;
– capacità di inquadramento diagnostico, conoscenza del protocollo diagnostico e dei test più utilizzati in età adulta (ADIr, ADOS2 modulo 4, CARS2, RADDSr ecc.) con particolare attenzione alle strategie di somministrazione dei test e all’attribuzione dei punteggi;
– conoscenza delle strategie di diagnosi differenziale e delle comorbidità psichiatriche;
– capacità di inquadramento neuropsicologico e psico-educativo, conoscenza del protocollo diagnostico e dei test più utilizzati in età adulta (WAIS-IV, LEITER, Funzioni esecutive e coerenza centrale, TTAP, COMFOR, analisi del compito) con particolare attenzione alle strategie di somministrazione dei test e all’attribuzione dei punteggi;
– capacità nella lettura dei test, nella trasformazione dei dati acquisiti in obiettivi di intervento e nello sviluppo di progetti di intervento individualizzati;
– conoscenza delle principali strategie di intervento per adolescenti e adulti con autismo (interventi comportamentali, educazione strutturata, psicoterapia) declinati secondo i diversi stili di funzionamento e le diverse esigenze nell’età adulta;
– inquadramento delle difficoltà specifiche che possono incontrare i familiari di persone con autismo.
Sbocchi occupazionali
La legge n° 134/2015 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” sancisce la necessità di creare poli specialistici nel SSN per tutte le fasce d’età (minori, adolescenti e adulti) che si occupino della presa in carico della persona con autismo e della sua famiglia.
Le diagnosi dei bambini, anche in Italia, stanno raggiungendo le stime di prevalenza conosciute in altri paesi europei (1 persona su 100) e la stabilizzazione dei criteri diagnostici mette in luce come coloro che hanno ricevuto una diagnosi in età precoce mantengano le caratteristiche profonde di tale funzionamento.
Inoltre l’aumento delle diagnosi a minori con buone capacità intellettive e con linguaggio verbale nella norma, permette di prevedere la necessità di attivare servizi diversi da quelli già esistenti per persone che all’ASD hanno associata anche una disabilità intellettiva significativa.
I servizi per adolescenti e adulti sono ancora oggi ampiamente insufficienti alle esigenze della popolazione di persone con la diagnosi di ASD che si sta affacciando all’età adulta, i servizi non sono pronti e non dispongono di personale preparato alla specificità del funzionamento autistico.
Sono anche ancora pochi i servizi di Psichiatria preparati a riconoscere la sintomatologia autistica e a collocarla in un più ampio processo di crescita e di sviluppo del paziente.
I servizi di impiego dei corsisti potranno dunque essere legati al servizio sanitario nazionale, al privato sociale (centri diurni, laboratori, servizi residenziali di varia natura, inserimento lavorativo) e al privato (psicoterapia e consulenza alle famiglie).
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